In casa Milan tiene banco la questione panchina, per diversi giorni i tifosi hanno protestato contro l’eventuale approdo di Lopetegui alla guida dei rossoneri, al grido di “Nopetegui”. E, dopo le prime voci, a quanto pare in casa Milan sarebbe passata la linea del tifo anche quello organizzato, la linea del “Nopetegui”. E quindi potrebbe non essere più il basco il favorito numero per la panchina del Diavolo. A questo punto viene da chiedersi chi effettivamente potrà sedersi sulla panchina del Milan.
La sensazione è dunque che Gerry Cardinale e la dirigenza del Milan, pur avendo raggiunto un accordo economico e tecnico con l’ex tecnico del Real Madrid sia pronto a fare retromarcia. Il motivo? Le tante proteste dei tifosi, scontenti di una scelta considerata inadeguata al livello, perlomeno storico, del club. La proprietà statunitense d’altronde arriva da una cultura che, notoriamente, lega lo sport allo spettacolo e al business. Difficile e scomodo quindi per il futuro commerciale cominciare un nuovo ciclo con un allenatore che rende scontenta buona parte della tifoseria rossonera.
Eppure, la storia insegna che spesso le scelte impopolari nel calcio pagano. È giusto fare marcia indietro solo e soltanto per le proteste dei tifosi?
Probabilmente no, ma tant’è. Anche se la motivazione del dietrofront potrebbe essere ricercata in qualche altro motivo. Resta comunque difficile che tra i candidati compaia un nome realmente gradito alla tifoseria che sogna Antonio Conte e si “accontenterebbe” di Thiago Motta.
Tuttavia nessuna delle alternative Lopetegui, nei pensieri del Milan sembra rispondere alle richieste dei supporters. Conte non sembra essere mai stato preso davvero in considerazione, mentre Thiago Motta, pur essendo ormai quasi sicuro di lasciare il Bologna, avrebbe ormai la strada spianata verso Torino.
Che opzioni restano al Milan dopo il “Nopetegui”. Fonseca, Van Bommel sono i nomi che sarebbero nel taccuino, ma forse bisognerà anche considerare altre opzioni meno chiacchierate in queste ore.
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