ESCLUSIVA SI Damiani: “Galtier? Un amico, ottimo per il Milan come De Zerbi. Su Pioli, Thuram e Motta…”

Il noto procuratore di mercato Oscar Damiani è intervenuto in esclusiva per SPORTITALIA, dicendoci in particolare la sua in merito ad uno degli allenatori accostati alla panchina del Milan, Christophe Galtier, con il quale è legato da uno stretto rapporto e che lui stesso portò in Italia ai tempi in cui giocava, pur non rappresentandolo oggi. Damiani inoltre ci ha parlato di altri protagonisti da lui seguiti da vicino, quali l’attaccante nerazzurro Marcus Thuram.

Fra le ipotesi per la panchina del Milan c’è quella di Galtier, che lei conosce bene. Che ne pensa?

“Effettivamente lo conosco bene, l’ho portato io in Italia come giocatore e siamo anche amici, non potrei che parlarne bene. E’ uno che è abituato a lavorare con grandi club, ha vinto in Francia. Non dico che sarebbe l’ideale, ma sicuramente un buon prospetto per il Milan. Da tifoso del Milan mi piacerebbe, come per altri”.

Chi?

“Anche De Zerbi, non è che ce ne sia solo uno in lizza. Questi sono quelli più indicati”.

Pensa che stia pesando anche l’opinione pubblica sulla scelta del nuovo tecnico?

“Con tutto il rispetto per i tifosi, la società non si può far condizionare. Poi non so se lo volessero o meno Lopetegui o se come ho letto hanno cambiato idea anche per la contestazione dei tifosi, però credo che certe scelte debbano essere lasciate alla società. Poi eventualmente uno può contestare quando le cose vanno male, c’è sempre tempo (ride, n.d.r.)”.

Pioli se ne sta andando fra troppe critiche?

“Sì, Pioli è di grande livello non solo come allenatore, ma anche come uomo. Ha fatto molto bene in rossonero ed è molto corretto, in un mondo dove la correttezza non sempre è messa al primo posto. Poi ci mancherebbe, dopo qualche anno ci sta di poter decidere di cambiare, ma non dimentichiamo ciò che ha fatto Pioli e la persona che è. Lui ed il suo staff, conosco bene anche Murelli di cui sono stato l’agente, tutte persone di livello”.

Thuram è riuscito a stupire anche lei, che lo conosce da sempre?

“L’ho tenuto in braccio (ride, n.d.r.). Non mi ha stupito perché ha potenza, forza, tecnica, tutte caratteristiche che facevano ben sperare per l’impatto nel campionato italiano. Immaginavo che non ci potessimo aspettare tantissimi gol, anche se poi ne ha fatti, ma piuttosto è uno che partecipa tanto al gioco, tiene sotto pressione le difese avversarie. Sapevo che lui aveva queste caratteristiche che potevano avvantaggiarlo, rispetto anche al fratello Khéphren, più tecnico ed esile”.

A proposito del fratello Khéphren: lo vedremo in Italia?

“Questo non lo so, bisognerebbe chiedere a Lilian od al suo procuratore. E’ un ragazzo molto forte, alto, in gamba. Un po’ magretto, ma ha classe, fa gol. Se dovessi scommettere non credo, sarà più facile vederlo in Inghilterra, poi gioca in una squadra come il Nizza che ha grande ambizione, quindi diventa difficile”.

Fra i tanti talenti che segue dalla Francia, c’è un altro nome che vuole farci?

“Non me la sento, anche se mi piace molto Brassier del Brest, ha fatto anche un bellissimo gol del 5 a 4 nell’ultima partita. Però fare dei nomi è difficile, i dirigenti sono bravi e sapranno fare le loro scelte”.

Thiago Motta sarebbe l’uomo giusto dal quale ripartire, qualora la Juve scegliesse effettivamente di cambiare tecnico?

“Lo conosco bene e lo stimo molto da quando era a Parigi. E’ un ragazzo dallo spessore morale ed intellettuale importante, sa far giocare bene le squadre, è molto serio, andrebbe bene per qualunque squadra. Anche per il Bologna, che è una squadra che ha grande ambizioni”.

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