Calcio

Coppa Italia, De Silvestri alla vigilia della finale: “Bologna è casa, vogliamo scrivere la storia con il nostro calcio”

Alla vigilia della finale di Coppa Italia tra Milan e Bologna, anche Lorenzo De Silvestri ha parlato nella sala stampa dell’Olimpico, dopo le voci di Conceição, Maignan e Italiano. Il difensore rossoblù, uno dei veterani del gruppo, ha condiviso pensieri ed emozioni da leader.

Che messaggio ha rivolto ai compagni?
Siamo un gruppo unito, con un’identità precisa. Da due anni lavoriamo con serietà ma senza mai perdere la voglia di divertirci. Questo spirito ci ha accompagnati fin qui, e dovrà farlo anche domani. È una finale, serviranno lucidità e concentrazione, ma senza dimenticare la leggerezza che ci ha resi speciali. Il mister è stato fondamentale nel far sentire tutti importanti”.

Serve un’impresa o è sufficiente essere il Bologna di quest’anno?
Abbiamo riscritto la storia del club, raggiungendo traguardi impensabili. Quando siamo al completo e mentalmente presenti, possiamo sfidare chiunque. La corsa verso la Champions ci ha insegnato che bisogna alzare l’asticella. Arrivare a questa finale dopo 51 anni è un orgoglio, ma vogliamo viverla con la nostra filosofia, quella che ci ha portati fin qui”.

Il momento decisivo della stagione? E il valore personale di questa finale?
A Bergamo contro l’Atalanta abbiamo capito di poter sognare in grande. Quella vittoria senza subire gol è stata una svolta. Ora, a 37 anni, assaporo ogni emozione con una maturità diversa rispetto al passato. Quando vinsi nel 2009 con la Lazio ero un giovane con tutto da scoprire, oggi sono un punto di riferimento in mezzo a grandi professionisti”.

Un pensiero su Mihajlovic.
La malattia di Sinisa ci ha cambiati. Avevo con lui un rapporto profondo, e tutta la squadra è cresciuta umanamente in quel periodo difficile. Abbiamo portato in campo quella forza interiore e ancora oggi ci accompagna”.

Giocare a Roma che significato ha per lei?
Bologna è diventata la mia seconda casa. Rappresentare una città così calorosa è un onore immenso. Portare 30mila tifosi all’Olimpico è un’impresa nel cuore, e vogliamo ripagare questo affetto con una serata indimenticabile”.

Redazione Sportitalia

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