Federer, quarant’anni di una leggenda: la storia del re del tennis. Tra aneddoti e imprese, lo sport mondiale festeggia il fuoriclasse di Basilea 
Tanti auguri, King Roger! E non è un compleanno come tutti gli altri per Roger Federer: il re del tennis oggi compie infatti quarant’anni, un’età spartiacque. Il fuoriclasse elvetico è nato infatti a Basilea l’8 agosto del 1981 trascorrendo l’intera infanzia a Riehen, nel Cantone di Basilea Città (al confine con Francia e Germania, a due passi dalla Foresta Nera). A quattro anni resta affascinato dalle imprese diBoris Becker a Wimbledon e decide che da grande metterà le radici sull’erba del Centre Court londinese. Fino ai dodici anni la passione per la racchetta è condivisa con quella per il calcio ma alla fine prevale nettamente la prima. Nel corso della sua carriera, Federer ha conquistato 20 tornei del Grande Slam, ma in un’occasione ha dichiarato che la vittoria a cui è più affezionato è la prima, in Italia: l’ATP Milan Indoor 2001 a soli vent’anni.
LEGGI ANCHE>>>Federer, un’iniziativa da applausi: la somma donata in beneficenza
LEGGI ANCHE>>>Berrettini e Federer convocati da Borg: in squadra insieme per un importante evento
Da ‘grande’, Roger ha vinto ripetutamente tutto ciò che un tennista può sognare di vincere: si è conquistato le copertine di giornali e riviste sportive di tutto il mondo. Ha guadagnato milioni di euro, spendendone molti in beneficienza. L’amicizia con il suo idolo calcistico, Francesco Totti, l’amore per l’Italia e per Mirka, la compagna della vita e madre dei suoi quattro figli. Questo e molto di più è Roger Federer: in Svizzera è una sorta di mito vivente. Tanto che l’Ente nazionale per il turismo si è affidato a lui per realizzare un video promozionale in cui pubblicizza, insieme al grande attore Robert De Niro, le bellezze naturali del paese.
LEGGI ANCHE>>>Federer perde una posizione nel Ranking Atp, superato da un top player
Federer, i suoi primi quarant’anni: il futuro è ancora tutto da scrivere
Dopo aver festeggiato a dovere, Federer dovrà necessariamente immaginare un futuro lontano dall’attività agonistica. Al tennis ha dato e ricevuto tantissimo, ma è forse arrivato il momento di pensare ad altro. Altri cento di questi giorni, King Roger!
