Bebe Vio, arriva la confessione clamorosa: fan sotto shock

Bebe Vio, arriva la confessione clamorosa: fan sotto shock. Dichiarazioni sorprendenti da parte della campionessa paralimpica di fioretto

Bebe Vio
Beatrice ‘Bebe’ Vio, due ori consecutivi alle Paralimpiadi (Getty Images)

Beatrice Maria Adelaide Marzia Vio, per tutti semplicemente ‘Bebe‘. Un nomignolo entrato ormai nella leggenda del fioretto femminile. A soli 24 ani anni la straordinaria atleta veneziana ha collezionato una vera e propria pioggia d’oro: 5 volte campionessa d’Europa, 4 titoli Mondiali e 2 medaglie d’oro alle paralimpiadi di Rio de Janeiro e Tokyo. Bebe Vio rappresenta un’eccellenza assoluta dello sport italiano nel mondo: memorabili i suoi incontri con l’ex presidente degli Stati Uniti, Barak Obama e con la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Layen.

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Ma Bebe Vio, anche se unica per talento, grinta e determinazione, resta un essere umano con le sue fragilità e le incertezze che del resto accompagnano spesso la vita di tutti i grandi campioni dello sport. In una lunga e toccante intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera‘, Bebe Vio ha rivelato di aver attraversato un periodo molto difficile e relativamente alla sua esperienza alle recenti Olimpiadi di Tokyo, la fiorettista veneta ha ammesso di aver temuto di farcela e di non essere in grado di raggiungere gli obiettivi che si era prefissata. Bebe ha svelato di essere stata molto male poco prima di partire per le paralimpiadi giapponesi.

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Bebe Vio
Bebe Vio, secondo oro olimpico (Getty Images)

Bebe Vio, la confessione che non ti aspetti: “Ho rischiato un’altra amputazione”

Bebe Vio descrive uno scenario ai limiti del drammatico: “Ho avuto un infortunio serio: avevo un braccio praticamente morto. I medici avevano ipotizzato una nuova amputazione, la fine di tutto. In pratica era come fosse tornata la malattia. Avevo perso dieci chili, il braccio con cui tiro era magro magro, svenivo e vomitavo. Così sono arrivata ai Giochi di Tokyo. Durante un match – prosegue Bebe Vio – l’adrenalina è talmente alta che non senti dolori ma appena finivo il match mi prendevano per la collottola del giubbetto elettrico e mi portavano via perché svenivo. Non potevamo far vedere che stavo male in gara. Me la sono vista veramente brutta“.

 

 

 

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