Doping, caso Valieva a Pechino 2022: c’è la data per la sentenza. La giovane pattinatrice russa è ancora appesa ad un filo
Nessuno può impedirle di allenarsi, ma qualcuno potrà cancellare il suo sogno olimpico. Perché dopo che la positività di Kamila Valieva è stata confermata ufficialmente, ora è una corda contro il tempo per capire se gareggerà o meno. 
In realtà lo ha già fatto, trascinando la Russia (o ROC come si chiama alle Olimpiadi proprio per i casi di doping registrato negli ultimi anni) alla vittoria nella gara a squadre. Da allora però la 15enne moscovita è sospesa in attesa della decisione finale che potrà arrivare solo con una sentenza del Tas, il Tribunale arbitrale dello sport.
Il giorno del dentro o fuori sarà lunedì 14 febbraio: il Tas emetterà la sua sentenza sulla riammissione alle gare dopo il ricordo del CIO. Nonostante la positività all’antidoping riscontrata il 25 dicembre scorso durante i Campionati nazionali di San Pietroburgo, il suo ritorno alle gare ra stato autorizzato dall’antidoping russo. Per questo ha gareggiato nel Team Event, ma potrebbe non essere in pista per la gara individuale che comincerà il 15 febbraio.
Doping, caso Valieva a Pechino 2022: tre giudici, c’è anche un italiano
Una decisione non semplice, soprattutto alla luce della giovane età di Kamila Valieva, perché per gli atleti sotto i 16 anni il confine è più labile. Nel collegio, presieduto dall’italiano Fabio Iudica, ci saranno anche due arbitri, lo statunitense Jeffrey Benz e la slovena Vesna Bergant Rakocevic.
Valieva è risultata positiva alla trimetazidina, un farmaco utilizzato nel trattamento dell’angina pectoris, cioè la mancanza di ossigeno nel cuore ufficialmente vietato da 8 anni. In pratica, aumentando il flusso del sangue alle coronarie migliora la resistenza alla fatica ed è impossibile assumere questo farmaco involontariamente. Ne è stato vittima anche il fenomenale nuotatore cinese Sun Yang che però aveva ricevuto solo 3 mesi di squalifica, ma non è stato il solo. 
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Ma sullo sfondo c’è soprattutto la posizione della Russia, nel mirino del CIO da tempo per sospetto doping di stato non solo negli sport invernali. Di fatto per le violazioni al codice antidoping tutto lo sport è squalificato fino al 16 dicembre del 2022. E questa vicenda non aiuta la distensione nei rapporti.
