Dorothea Wierer, amarezza olimpica e ritiro: lo sfogo fa il giro del web

Dorothea Wierer, amarezza olimpica e ritiro: lo sfogo fa il giro del web. Dopo l’ultima gara a Pechino,  critiche e parole pesanti sul futuro 

Mai far arrabbiare Dorothea Wierer e non solo perché quando è in gara viaggia con una carabina sulla spalla. Ma le sue Olimpiadi in Cina le aveva immaginate in modo diverso e anche se tornerà a casa con un bronzo, la campionessa altoatesina è delusa.

Dorothea Wierer (LaPresse)

Doto poteva essere da medaglia anche nella Mass Start di oggi. Due errori nel primo poligono a terra, seguita da altre serie fallose, hanno compromesso tutto e il grande freddo sulla pista cinese ha fatto il resto. Così nella giornata di festa della francese Justine Braisaz, lei è arrivata ventiduesima staccata e arrabbiata.

Subito dopo il traguardo si è lasciata andare ad uno sfogo solto in diretta dalle telecamere. “Sci del ca**o…“, ha detto criticando il lavoro fatto dai suoi skimen. Un limite che gli azzurri avevano mostrato anche nelle altre gare, non riuscendo mai a reggere il passo della concorrenza.

Dorothea Wierer, amarezza olimpica e ritiro: la previsione su Milano-Cortina 2026

Parole che stanno facendo il giro del web insieme alle sue considerazione finali come bilancio di queste Olimpiadi. “Molto faticose e impegnative – ha detto alla Rai – a causa della neve lenta, delle temperature e del vento. Quindi sono contenta di aver conquistato una medaglia, è stata molto dura qui a Pechino. Peccato per oggi, ho fatto troppi errori al poligono, ma questo è il biathlon”.

Hanno vinto sempre le migliori, questo lo riconosce anche lei che però punta il dito sui materiali. “Qui la differenza la facevano gli sci, alcune nazioni hanno avuto materiali di livello superiore, in grado di spingere di più su questa neve lenta. Noi siamo stati nella media”.

Il bilancio di Dorothea Wierer è positivo (Instagram)

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Ora tornerà a casa, riabbracciando il marito (skimen pure lui, ma non con la Nazionale) e potrà mangiare quello che vuole, perché in Cina non è stato facile. Ma ai microfoni di Eurosport consegna parole allarmanti: “Le Olimpiadi in casa sono il sogni di tutti gli atleti, ma non credo che a Milano-Cortina 2026 ci sarò, bisogna essere realisti”. Saranno realmente sulle sue piste di casa, ad Anterselva, in 4 anni può cambiare idea.

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