Pagamento Bollo auto, rateizzare è possibile? Arriva la risposta definitiva

Pagamento Bollo auto, rateizzare è possibile? Arriva la risposta definitiva: buone notizie per tutti gli automobilisti italiani

Non è un regalo di Natale, perché il pagamento del Bollo auto è un dovere per tutti gli italiani che circolano, in base alle date di scadenza previste dal rispettivo libretto. Ma è comunque un’opportunità che non tutti conoscono.

Bollo auto
Pagamento Bollo auto (Facebook)

Perché se è vero che la cifra del bollo, soprattutto per le utilitarie, non è una delle spese più pesanti da sostenere, c’è la possibilità di essere in difficoltà quando arriva il momento. Ecco allora che scatta il trucco, assolutamente lecito perché rateizzare il pagamento è possibile.

Il merito è di PagoPA, che dal 2020 tratta ogni rapporto con la Pubblica Amministrazione. PagoPA garantisce la possibilità di saldare i propri debiti tramite smartphone, tablet o PC. Ma permette anche di farlo con PayPal e qui sta la mossa vincente dei consumatori che così possono suddividere il pagamento.

Pagamento Bollo auto, rateizzare è possibile: come fare per essere in regola

Come funziona quindi la possibilità di rateizzare il pagamento del Bollo auto, anche il prossimo anno? Per farlo con PayPal il cliente deve prima di tutto aprire un conto personale sul sito web del servizio di pagamento. Un’operazione a titolo gratuita che serve per associarlo a una carta di credito o al proprio conto corrente bancario.

Fatto questo, per pagare il bollo usando PayPal ci sono due possibilità. La prima è quella di impostare PayPal come metodo di pagamento preferito sull’app IO, l’applicazione dei servizi pubblici che consente di saldare il Bollo auto.Oppure il cliente può scegliere PayPal quando paga il bollo sul sito dell’ACI (www.bollo.aci.it) o degli altri enti autorizzati a riscuotere la tassa automobilistica, aderenti a PagoPA.

In entrambi i casi sarà possibile selezionare la modalità ‘Paga in 3 rate’ che consente di spalmare il pagamento in tre rate mensili, senza interessi e senza costi aggiuntivi. La prima è immediata, mentre le altre sono incassate con addebito automatico dalla carta o dal conto corrente associato a PayPal nei due mesi successivi.

Bollo auto
Bolo auto a rete, si può (Sportitalia.it)

Comunque è bene sapere che la richiesta del pagamento a rate è soggetta ad approvazione, con riscontro entro tempi brevi che ‘Paga in 3 rate’ di PayPal è disponibile solo per importi da 30 a 2.000 euro. Infine possono usufruire dell’opzione del pagamento a rate solo le persone fisiche.

Pagamento Bollo auto, nella nuova Legge di Bilancio una mano a chi non ha ancora pagato

Ultimamente però sono arrivate buone notizie anche per i morosi. Perché nella Legge di Bilancio varata dal governo Meloni è prevista una rottamazione generale delle cartelle esattoriali. Tra quelle che potranno essere liquidate pagando una cifra modesta c’è anche la tassa automobilistica di quelli che finora l’hanno evitata andando incontro a provvedimenti amministrativi.

La prescrizione sul Bollo Auto arriva dopo 3 anni. Quindi se dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello della scadenza non arriva nessuna notifica da parte del fisco, allora significa che il pagamento di quell’imposta non potrà più essere richiesto dalla Regione.

Però se entro i 3 anni arriva un avviso di accertamento o altra comunicazione da parte dell’Agenzia delle Entrate, in quel caso è impossibile evitare di pagare. Anzi, oltre al bollo ci saranno anche la sanzione e gli interessi legali. E continuando a non pagare, l’automobilista rischia il fermo amministrativo del veicolo.

Bollo auto
Pagamento Bollo auto, scatta la rottamazazione (Facebook)

Ora però l’articolo 46 della Legge di Bilancio 2023, dedicato allo stralcio dei carichi pendenti fino a 1.000 euro parla chiaro. “Sono automaticamente annullati, alla data del 31 gennaio 2023, i debiti di importo residuo, alla data di entrata in vigore della presente legge, fino a 1.000 euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultati dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015”.

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