Prezzo carburanti, l’ultima idea del governo piacerà? Automobilisti furiosi

Prezzo carburanti, l’ultima idea del governo piacerà? Automobilisti furiosi. Prosegue la querelle legata all’aumento del costo di benzina e diesel

Non poteva avere effetti più catastrofici la decisione del governo italiano presieduto da Giorgia Meloni di cancellare, almeno per il momento, il taglio sulle accise dei carburanti. Un provvedimento che ha messo in moto un perverso meccanismo di rialzo indiscriminato del prezzo dei carburanti alla pompa, benzina e diesel su tutti. Una corsa sfrenata e incontrollata che ha costretto l’esecutivo a compiere una parziale retromarcia.

Benzina in salita
Prezzo carburanti – Sportitalia.it

Nelle ultime ore il costo dei carburanti sembra nuovamente tornato sotto controllo, rimanendo sostanzialmente stabile con addirittura in qualche caso un’impercettibile diminuzione del prezzo alla pompa. Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta Quotidiana, rilevati qualche ora fa su 15mila impianti.

La benzina self service è arrivata a 1,817 euro/litro (invariato, compagnie 1,818, pompe bianche 1,815), diesel a 1,868 euro/litro (-1 millesimo, compagnie 1,869, pompe bianche 1,866). La benzina servito a 1,956 euro/litro (invariato, compagnie 1,996, pompe bianche 1,874), diesel a 2,007 euro/litro (invariato, compagnie 2,048, pompe bianche 1,924).

Prezzo carburanti, è una corsa contro il tempo: l’ultima idea del governo

Gpl servito a 0,785 euro/litro (-1, compagnie 0,795, pompe bianche 0,773), metano servito a 2,214 euro/kg (-9, compagnie 2,246, pompe bianche 2,180), Gnl 2,630 euro/kg (invariato, compagnie 2,666 euro/kg, pompe bianche 2,602 euro/kg). Dati che se non inducono a un solido e duraturo ottimismo, consentono quantomeno di prendere una boccata d’ossigeno per qualche giorno.

Nel frattempo prosegue il braccio di ferro tra il mondo politico e le compagnie petrolifere. Non è stato in tal senso un segnale di disgelo la mossa dell’Antitrust che ha avviato delle ispezioni presso le compagnie petrolifere per una presunta omessa diligenza sui controlli della rete dei distributori.

Le irregolarità riscontrate, ha spiegato l’Authority, riguardano l’applicazione alla pompa di un prezzo diverso da quello pubblicizzato, nonché l’omessa comunicazione dei prezzi dei carburanti. Secondo molti esponenti del governo Meloni le responsabilità di questa corsa frenata al rialzo del costo dei carburanti è tutta da attribuire ai gestori delle pompe di benzina.

Sciopero benzinai in bilico
Pompe di benzina – Sportitalia.it

Uno scontro decisamente poco opportuno soprattutto in un momento così delicato. Ad oggi infatti è confermato lo sciopero dei benzinai previsto per mercoledì 25 e giovedì 26 gennaio. Nel frattempo l’esecutivo italiano sta elaborando nuovi provvedimenti che possano in qualche modo calmierare il prezzo di benzina e diesel.

Ad esempio, con l’obiettivo di fronteggiare il caro benzina potrebbe arrivare un’app pubblica per favorire la scelta dei benzinai da parte degli automobilisti. L’ipotesi del governo sarebbe la più accreditata tra quelle sul tappeto, insieme all’introduzione di un meccanismo con il Qr code per superare il nodo dell’obbligo di esposizione del prezzo medio regionale nelle stazioni di servizio.

L’app consentirebbe una scelta facile evitando all’automobilista di avvicinarsi ai cartelloni per verificare il prezzo con il Qr code e insieme rappresenterebbe una banca dati con la quale sarebbe possibile, per le autorità preposte, effettuare un attento e capillare monitoraggio, controlli a tappeto ed eventualmente la possibilità di intervenire.

Il tempo però stringe e già entro la fine di questa settimana qualcosa di concreto dovrà essere fatto. Gli automobilisti sono furiosi ed esasperati.

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