L’Inghilterra è la prima avversaria dell’Italia verso Euro2024

Domani al Maradona di Napoli comincia la strada delle qualificazioni per Euro2024. Scherzo del destino, l’Italia si troverà davanti l’Inghilterra, l’avversario contro cui aveva concluso trionfalmente il precedente percorso europeo. Le sfide tra Azzurri e Tre Leoni, come ha detto il CT Mancini, stanno diventando un classico. Un incrocio che sarà un’occasione per rendere omaggio ancora una volta a Gianluca Vialli, scomparso lo scorso gennaio.

Inghilterra e Italia si sono affrontate solo qualche mese fa, a settembre in Nations League. A San Siro finì 1-0 con gol di Giacomo Raspadori, condannando gli inglesi alla retrocessione e premiando gli Azzurri con l’accesso alla fase finale. Una vittoria netta nella prestazione più che nel risultato. Un successo che probabilmente fece crescere l’amaro in bocca degli Azzurri per la mancata qualificazione al Mondiale di Qatar. D’altronde appena un mese e mezzo dopo gli inglesi sarebbero poi stati eliminati dal Mondiale immeritatamente per mano della Francia.

VERSO ITALIA-INGHILTERRA LE CONVOCAZIONI DI SOUTHGATE

Nonostante l’eliminazione al Mondiale, il CT dell’Inghilterra Southgate è rimasto in sella. La squadra che il tecnico ha deciso di chiamare è sostanzialmente la stessa sfidata dagli Azzurri a settembre e che è andata al Mondiale. Rispetto alle scorse convocazioni Mondiali, Southgate aveva inizialmente chiamato 25 giocatori (uno in meno di quelli previsti per la rassegna iridata). La lista del CT d’Oltremanica si è poi ridotta a 23 a causa di tre defezioni. Infatti, per infortunio nelle scorse ore hanno rinunciato alla chiamata: Nick Pope, titolare a settembre contro l’Italia e sostituito da Fraser Forster, Mason Mount e Marcus Rashford. Rispetto al Qatar: alla rosa mancano anche altri giocatori grandissima qualità come Alexander-Arnold, notoriamente poco gradito a Southgate e chiamato solo in sostituzione di James, allora infortunato e questa volta presente; mancherà anche Raheem Sterling, mentre il posto di Callum Wilson è di fatto stato preso da Ivan Toney.

LA LISTA COMPLETA

PORTIERI: Pickford, Ramsdale, Forster;
DIFENSORI: Maguire, Stones, Dier, Guéhi, Walker, James, Chilwell, Trippier, Shaw;
CENTROCAMPISTI: Rice, Henderson, Phillips, Bellingham, Gallagher;
ATTACCANTI: Kane, Toney, Grealish, Saka, Foden, Maddison. 

LA FORMAZIONE DELL’INGHILTERRA

La Nazionale di Southgate ripartirà, anche stando ai centrocampisti e gli esterni a disposizione a disposizione dal solito 4-2-3-1. In porta Aaron Ramsdale, numero 1 dell’Arsenal, potrebbe aver sopravanzato Pickford nelle preferenze del CT. Il quartetto di difesa potrebbe essere composto da James, Stones, Maguire, e Shaw. La cerniera di centrocampo dovrebbe essere, come di consueto, quella composta dal fenomeno Bellingham e Declan Rice. In avanti dovrebbero agire sicuramente Saka e Grealish nella posizione di esterni e il capitano Kane come centravanti. Dubbio sulla trequarti dopo Southgate ha dovuto rinunciare sia a Mount che a Rashford, che avrebbe giocato largo.

COME ARRIVA L’INGHILTERRA ALLA GARA CONTRO L’ITALIA?

Non è certo un momento positivo per la Nazionale dei Tre Leoni. Southgate deve fare i conti con tantissime critiche. Le delusioni della semifinale persa in Russia, della finale casalinga di Euro2020 e lo sfortunato quarto di finale contro la Francia sono macigni. Gli inglesi iniziano a mal sopportare il tecnico subentrato alla guida della Nazionale dopo lo scandalo che costrinse alle dimissioni Sam Allardyce.

Come Mancini, pur avendo una grande quantità di talento a disposizione e fuori per scelta tecnica o infortuni, anche il CT Southgate in questi giorni ha lamentato una carenza di giocatori. Dalla Premier League per il CT britannico è sempre più difficile attingere, infatti secondo le statistiche sciorinate da lui stesso i giocatori inglesi in Premier sono appena il 28%. Per questo, Southgate ha in qualche modo “minacciato” che presto potrebbe anche dover attingere giocatori dalle serie minori.

Insomma, anche per gli inglesi la vita della Nazionale è tutt’altro che facile. L’erba del vicino non è sempre così più verde della nostra, nonostante ai nostri occhi la quantità di talento a disposizione dell’Inghilterra è superiore a quello dell’Italia.

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