River Plate, Demichelis e la pesante eredità di Gallardo

Martin Demichelis ha ereditato lo scorso gennaio la pesante panchina del River Plate. Dopo anni, lo scorso ottobre, Marcelo Gallardo aveva annunciato il suo addio. La fine di un’era difficile da ripetere, ma soprattutto pesante da sopportare per chi sarebbe arrivato dopo. Ovviamente la scelta del presidente Brito e del DS Francescoli è ricaduta su un ex Millionarios e per il nuovo corso del River Plate hanno scelto Martin Demichelis. E la decisione di puntare sull’ex difensore di Bayern Monaco e Manchester City sembra, per il momento ripagare.

LA CARRIERA DEL DEMICHELIS ALLENATORE

In Europa abbiamo imparato a conoscere bene il Demichelis giocatore. Un po’ meno il Demichelis allenatore. Terminata la carriera in campo con il Malaga, rimane in Andalusia nello staff tecnico della squadra malagueña. Successivamente torna al Bayern per allenare prima la formazione under 19 e poi nella passata stagione la seconda squadra dei bavaresi. Durante la permanenza in Baviera, sceglie l’Italia e Coverciano per acquisire il patentino UEFA Pro. Da qui, la decisione di lasciare il Bayern Monaco per tornare a casa, in Argentina per guidare il “suo” River Plate (unica squadra argentina di cui abbia mai vestito la camiseta).

L’EREDITÀ DI GALLARDO

I Millionarios non si possono rifiutare e anche a fronte di una carriera ancora giovanissima, Demichelis decide di accettare la corte del River Plate. L’ex difensore non ha paura, anzi è consapevole che arrivando dopo Marcelo Gallardo e al River gli viene chiesto di vincere: “Il River è il Bayern del Sudamerica. Ha gli stessi principi, modelli, metodologie e si assomigliano molto. E una storia che ti obbliga a vincere titoli“. L’affermazione è di quello che non lasciano dubbi, Martin ha il carattere per vincere con las Gallinas. Tuttavia, l’eredità dell’ex tecnico è pesantissima: 14 titoli in bacheca, di cui 3 Coppe Sudamericane e soprattutto 2 Libertadores!

DEMICHELIS E IL RIVER PLATE UN MATRIMONIO VINCENTE

Quell’eredità pesante, importante, ingombrante però non sembra aver turbato o in qualche modo inficiato l’arrivo di Demichelis sulla panchina riverplatense. In questo avvio di stagione, il suo River Plate è stato pressoché perfetto. Dopo l’ultima giornata della Superliga Argentina, la 12^, la sua squadra ha già collezionato 30 punti su 36 disponibili. In graduatoria guida con 6 punti di vantaggio sul San Lorenzo e non prende gol da 7 partite di campionato. Le ultime reti sono quelle dell’Arsenal, ultimo avversario a battere il River di Demichelis in Superliga lo scorso marzo. Nel mezzo 8 vittorie su suolo argentino, c’è infatti il 3-0 al Racing de Cordoba, e un KO subito alla prima giornata del girone di Libertadores. Tuttavia, quest’ultima gara è condizionata dall’altura di La Paz, sede del The Strongest, squadra boliviana nel girone col River Plate.

Il suo River è ovviamente pieno di giocatori di altissimo calibro per il calcio argentino. Basti pensare che per il suo attacco Demichelis può contare oltre che su tre ottimi giocatori: il canterano Beltran, anche su un big del Sud America come Miguel Borja e una vecchia conoscenza europea come Salomon Rondon. A centrocampo, insieme all’esperto Enzo Perez al River Plate è tornato anche il beniamino Nacho Fernandez. Insomma, una grande rosa, ma è grazie all’ottima organizzazione data dal tecnico che i Millionarios stanno al momento dominando il calcio argentino.

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