Cosa serve a chi: Juve, ponte Londra; Inter alla tedesca; Milan alla romana

Il primo tempo del calciomercato se n’è andato, non solo temporalmente: 38 giorni passati, 55 ancora da giocarsi, ma pur essendo una metà di tempo in più, sarà comunque più diluito perché tra ritiri, tournée e inizio del campionato le trattative subiranno periodicamente dei brevi stop fisiologici, prima dello sprint degli ultimi 15 giorni.

Dopo il rush iniziale con Inter e Roma soprattutto protagonisti, dopo la cottura a fuoco medio del Milan tra la cessione clamorosa e gli acquisti scaglionati, adesso deve venire soprattutto il tempo della Juventus.

Detto che le altre tre hanno tutt’altro che finito, per non parlare di Lazio e Napoli che finora hanno fatto praticamente nulla, ma è la Juve che ha in ballo discorsi più potenzialmente ampi e esplosivi delle altre.

Lo scoppio ritardato dei bianconeri è fisiologico, vista la discesa in pista di Giuntoli ritardata sapientemente da De Laurentiis quanto più possibile. Tutto passa da Vlahovic e Chiesa, separati in casa soprattutto causa Allegri: non siamo al livello della battaglia di nervi, perché si tratta di professionisti e se la situazione non si darà allora continueranno a Torino, ma è ovvio che sarebbe meglio per tutti che si risolva: 140 milioni la cifra totale che cerca la Juventus, ma a 100 milioni prenderebbe senza protestare. E per farlo serve che Londra si svegli: Guntoli la prossima settimana massaggerà le meningi del Chelsea a Londra, e vedremo se l’opera di convincimento avrà conseguenze. I due nomi immediati in caso di successo sono Zaniolo e Berardi, con la giuntata di Luis Henrique del Betis in accompagnamento.

Anche se Berardi potrebbe essere più un’azione di disturbo sulla Lazio per convincere Lotito a smollare Milinkovic-Savic a una decina di milioni in meno rispetto ai 40 richiesti: secondo il mio modesto parere, del serbo continueremo a parlare fino alla secondo metà di agosto, dove alla fine non escluderei il rientro del Milan. Perché è vero che per profilo economico e anagrafico il Sergente non risponde a nulla dell’identikit di Moneyball, ma in parte nemmeno Loftus-Cheek vi rispondeva, e i rossoneri potrebbero averne molto bisogno in zona Cesarini perché l’all-in sui big data evidenzia in verità una mancanza di personalità in mezzo al campo che non è facilmente reperibile sul mercato. Per ora nessuno fa la prima mossa su Milinkovic-Savic per evitare di uscire dal bluff, ma state sicuri che come il Milan aveva messo in programma un tentativo per Frattesi, sicuramente appena si smuoveranno le cose per il laziale sarà lesto a rispondere presente.

A proposito, con Frattesi l’Inter si è chiamata fuori per il laziale, anche se Simone Inzaghi lo aveva indicato come primo nome davanti al romano del Sassuolo. Non appena chiuderà per Onana e Lukaku (dovrebbe finire con Onana al Manchester United per 52 milioni + 5 di bonus, e Lukaku all’Inter per 30 milioni + 5 di bonus), e definirà per Trubin si spera per una decina di milioni, all’Inter rimarrà un compito: riempire la panchina. Ci sono 4 uomini da comprare per rimpiazzare Handanovic (se non rinnoverà), Bellanova, D’Ambrosio e Gagliardini. Nessun titolare, ma tutti utili alla causa al momento giusto. E dunque 5 acquisti da fare, perché per finanziarli dovrà andare Gosens in Germania, probabilmente al Wolfsburg per 15 milioni. E’ un quarto della rosa tutta ancora da comprare. Avrà anche cominciato bene l’Inter, ma c’è ancora un sacco da fare…

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