Longari: “Glory Man United: sterline in serie A”

Nel consueto appuntamento con l’editoriale del venerdì, il Direttore di Sportitalia.com Gianluigi Longari fa il punto della situazione sulla possibile rivoluzione che potrebbe coinvolgere la nostra serie A nelle prossime settimane. Di seguito l’articolo integrale.

Incassare per poi investire: il quadro della Serie A è chiaro ed attende le pennellate dei compratori dall’estero dotati di potenzialità economiche al momento inesplorate per i club di casa nostra. Un assist concreto in questo senso sta arrivando dal Manchester United, uno dei club più ambiziosi del panorama continentale e che nell’ottica della sua ristrutturazione sta prendendo in esame diversi profili illustri protagonisti del campionato italiano. Si è partiti da Andrè Onana, che al primo approccio con la sua nuova realtà ha già lasciato intendere che l’investimento da quasi 60 milioni sostenuto per strapparlo all’Inter, verrà ripagato da un’interpretazione del ruolo moderna ed imparagonabile a quella degli altri portieri del continente.
La spesa dei Red Devils in serie A non è però destinata a finire qui: visto che il restyling prevede l’innesto di almeno un centrocampista ed un attaccante in grado di far svoltare l’esperienza di Ten Hag in Premier League. Il discorso legato ad
Amrabat racconta di un accordo verbale sulla valutazione da 35 milioni che la Fiorentina ha assegnato al suo centrocampista: la prima offerta dello United si era fermata molto prima (esattamente come nel primo contatto con l’Inter per Onana), ma il prossimo confronto ufficiale tra le parti potrebbe già essere quello decisivo per portare in Premier la star dell’ultimo Mondiale con la maglia del Marocco.
Capitolo Hojlund: la scelta del baby fuoriclasse dell’Atalanta è stata presa diverso tempo fa, ovvero nel momento in cui il danese ha deciso di affidare al gruppo SEG (lo stesso di Ten Hag) la gestione della propria vita professionale. Segnale evidente ed innegabile che la preferenza del diretto interessato sia totalmente appannaggio dei Red Devils, nonostante i leciti ma sin qui infruttuosi tentativi di inserimento del PSG. Abbiamo raccontato le evoluzioni della trattativa, destinata a procedere verso la sua fase decisiva nella prossima settimana. Lo sprint bergamasco su El Bilal Toure è in questo senso un segnale piuttosto eloquente.

Chi ha svolto la parte principale del suo mercato senza avere questo genere di preoccupazioni, al contrario, è il Milan. Per effetto di una proprietà solida ed una gestione illuminata dal punto di vista economico, i rossoneri hanno avuto la possibilità di programmare i propri investimenti senza limitarsi all’autofinanziamento garantito dalla cessione di Sandro Tonali al Newcastle. Esaurito quel bonus i milanesi non hanno lesinato sforzi economici che hanno di fatto cambiato i connotati della squadra a disposizione di Stefano Pioli. L’innesto di Chukwueze non sarà ad ogni modo l’ultimo previsto dall’estate milanista, ed è più che lecito che per i passi successivi si attenda di trovare una sistemazione agli esuberi attualmente presenti in rosa. E così si procede con i contatti che hanno come protagonista Ante Rebic sul fronte Besiktas, mentre si registra un rallentamento relativo a Ballo Toure: il terzino francese non si è convinto a dare il via libera per il suo trasferimento al Fulham nonostante l’accordo reperito tra i due club. Una titubanza che determina la conseguente frenata rispetto alla ricerca di un esterno basso che possa fungere da vice Theo Hernandez, magari con la prospettiva di essere utile ed utilizzabile anche sull’altro versante di gioco. Del resto, come dimostra inequivocabilmente la conformazione offensiva della squadra costruita, la duttilità e l’intercambiabilità degli interpreti rappresenteranno uno dei capisaldi del Milan versione 2023-24. Per la linea mediana, ad ogni modo, verrà perseguito l’obiettivo Musah a prescindere dalle uscite: il diretto interessato sta facendo il possibile per agevolare quanto prima il suo trasferimento in rossonero regalando l’ennesimo lieto fine alle storie di mercato che stanno caratterizzando l’estate del Milan.

Situazione opposta a quella in cui si ritrovano a lavorare all’Inter Marotta ed Ausilio, costretti a far corrispondere entrate ed uscite e con l’assillo di dover tagliare i costi relativi agli emolumenti per poter avere maggiore possibilità di spesa in relazione ai prossimi obiettivi di mercato. Si spiegano così i ritardi nella definizione dell’affare Sommer con il Bayern Monaco: la strategia è quella di tagliare il più possibile una spesa per il cartellino che vista l’età del diretto interessato sarà impossibile da recuperare in futuro, per dirottare un tesoretto il più corposo possibile sulla ricerca dell’attaccante: lo svizzero potrebbe arrivare già entro la fine della settimana. Il prescelto per il ruolo di attaccante è Folarin Balogun dell’Arsenal, che peraltro sta seguendo il trend estivo di non partecipare alle amichevoli del suo club per fare la sua parte in vista di un presumibile cambio di maglia. Le alternative “italiane” porterebbero a uno tra Scamacca e Beto. In chiave friulana, peraltro, i dialoghi procederanno anche in relazione a Samardzic: pallino di Ausilio e prescelto per aggiungere qualità e palleggio alla manovra in tutti gli interpreti che la dirigenza vorrebbe mettere a disposizione di Simone Inzaghi. In attesa che la competenza dirigenziale e tecnica possa essere supportata da una proprietà solida e munifica come nei tempi passati, in casa Inter non resta che fare di necessità virtù: magari affidandosi alla voglia di nerazzurro di obiettivi di mercato designati come Trubin, il quale non sta prendendo in considerazione proposte alternative all’Inter che pure gli starebbero piovendo addosso.

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