ESCLUSIVA SI Bonanni: “Verratti? Anche all’Al-Arabi sarà ambizioso”

L'altro giorno, i qatarioti dell'Al-Arabi hanno ufficializzato l'ingaggio di Marco Verratti, che ha lasciato il PSG dopo ben undici anni. Nell'estate 2012 infatti, il club di Al-Khelaifi aveva acquisito il cartellino del mediano classe 1992 dal Pescara per circa 15 milioni di euro.

Ma da un po' di tempo i rapporti tra il calciatore e l'ambiente parigino si erano incrinati, e quindi ora questo nuovo inizio nel paese saudita. 

Sportitalia.com ha contattato in esclusiva Massimo Bonanni, ex centrocampista offensivo nonché suo compagno di squadra nel Pescara durante il biennio 2009-2011, in quella rosa guidata da Eusebio Di Francesco e che a giugno 2010 festeggiò il ritorno in Serie B al termine della finale playoff vinta contro il Verona.

Anzitutto, cosa ricorda di Verratti nel biennio pescarese? 

"Ho dei ricordi bellissimi di Marco (Verratti, ndr). Era un ragazzo giovane e timidissimo, parlava molto poco ma faceva parlare di sé grazie alle prestazioni in campo. Indimenticabile la prima giornata del campionato 2009/2010: eravamo in casa contro il Rimini, una delle nostre contendenti alla promozione in B, e vincemmo 2-0. Marco, che aveva sedici anni, entrò nel secondo tempo e pochi minuti dopo segnò il raddoppio grazie a una grande giocata. Tutto l'Adriatico esplose. Si vedeva che aveva una marcia in più. Io poi spesso lo prendevo in giro perché parlava solo in dialetto abruzzese e gli dicevo: "Occhio, perché quando farai interviste importanti dovrai parlare in italiano". 

Mentre poco dopo il lungo periodo al PSG. Finito però non nel migliore dei modi. 

"Sono dinamiche per le quali andrebbero sentiti i diretti interessati. Mi sembra assurdo che un tecnico come Luis Enrique decida sin dall'inizio di fare a meno di Verratti, quando per anni è stato il fulcro del centrocampo del PSG. A ogni modo, mi dispiace per come è andata a finire ma sono orgoglioso per lui e per tutto quello che ha vinto con quella maglia". 

Ora questo nuovo capitolo all'Al-Arabi. A detta di molti, quella di Verratti è stata una carriera indirizzata unicamente suoi soldi. Lei cosa pensa? 

"È un giocatore che ha davanti ancora tanti anni. Conoscendolo, avrà fatto di tutto per restare al PSG. Quanto all'Al-Arabi, sicuramente all'inizio sarà stato combattuto, ma sfido chiunque a rifiutare una offerta annua di 52 milioni. Siamo tutti bravi a parlare". 

Però mi scusi, a livello di competitività, in Qatar rischia di "giocarsi" questa seconda parte di carriera ad alti livelli che può ancora fare. 

"Lo so, ma è anche vero che non è obbligato a rimanere lì per i prossimi cinque anni. Bisogna anche vedere l'altro lato della medaglia, cioè che potrebbe stare in Qatar anche solo una stagione guadagnando quelle cifre da capogiro e poi tornare in Europa. E comunque anche con l'Al-Arabi giocherà una coppa continentale che cercherà in tutti i modi di vincere. Rimarrà ambizioso come sempre".  

Per concludere, un aneddoto o un ricordo particolare che ha ancora di Verratti? 

"È una cosa che racconto ai miei figli. Nell'anno in cui al Pescara c'era Zeman, quello dello storico ritorno in A, fece una intervista congiunta con Insigne. E quando chiesero a Marco chi fosse il giocatore più forte con cui avesse mai giocato fino a quel momento, lui fece il mio nome: rimasi orgoglioso. Gli auguro davvero il meglio e spero un giorno di poterlo rivedere e riabbracciare".

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