Il Bologna batte l’Atalanta e addirittura si avvicina al Milan: i rossoblù di Motta sognano

È giusto sognare”, risponde così Thiago Motta quando gli viene chiesto se deve lavorare sulla testa del suo Bologna per tenere tutti coi piedi per terra. Non è stato il solito Bologna, ieri al Dall’Ara, la squadra di Thiago Motta ha faticato, anche stanco dalla settimana piena di impegni e dai 120 minuti di San Siro. Ha concesso occasioni all’Atalanta, ma alla fine, però, è riuscita a portare a casa il bottino pieno: 3 punti che significano 4° posto confermato e addirittura Milan, terzo, ormai nel mirino a -2.

Quella di oggi del Bologna è la sesta gara consecutiva vinta in casa, e coincide col sesto clean sheet consecutivo al Dall’Ara (settimo se si considera la gara con l’Hellas Verona in Coppa Italia). Insomma, numeri da big, possibili solo grazie alla stupenda applicazione e al grande impegno dei rossoblù al servizio di Motta. Non è un caso se (come in foto), la Curva Bulgarelli ha rispolverato un vecchio detto dedicato ai grandi Bologna del passato: “Lo squadrone che tremare il mondo fa”.

BOLOGNA, MOTTA E LA SETTIMANA PERFETTA

Per la verità i rossoblù, il quarto posto solitario lo avevano agguantato una settimana fa. Domenica scorsa alle 18 avevano sconfitto la Roma 2-0 e si erano presentati alla gara con la Dea in piena zona Champions League. la squadra di Motta, di fronte all’altra creatura di Giovanni Sartori (perché nonostante le modifiche, la base dell’Atalanta rimane quella costruita dal dirigente lodigiano) ha saputo tenere botta anche con un pizzico di fortuna e portare a casa nel finale il bottino pieno.

Ma per il Bologna che sogna, questa è stata la settimana perfetta: prima la vittoria, appunto con la Roma, poi mercoledì il passaggio del turno in Coppa Italia ed infine, ieri, là vittoria sull’Atalanta. I felsinei ora, anche per via della presenza di Sartori, vengono identificati come la “nuova Atalanta”, ma al Bologna non servono etichette. Il pubblico rossoblù sta vivendo un’emozione unica che non assporava da oltre 20 anni. Il tutto in una piazza storica, che conta nel suo palmares anche 7 scudetti. Oggi, il Bologna, seppure non siamo nemmeno a metà torneo, è una seria candidata ai primi quattro posti. E sull’onda dell’entusiasmo di settimane perfette come questa, cMotta vuole cavalcare e non spegnere i bollenti spiriti, i fervidi sogni di Bologna e dei tifosi.

UNA SQUADRA, TANTI LEADER, TANTI SIMBOLI

Oggi è toccato a Lewis Ferguson prendersi l’immagine di copertina della domenica, per via del gol vittoria al minuto 86. Ma in questo Bologna è difficile individuare un capitano, un simbolo, un leader. Innanzitutto perché Motta applica un principio molto semplice per la fascia: se in campo c’è De Silvestri la fascia è sua, per il resto in ogni partita il capitano è diverso. Oggi la fascia la aveva Ferguson e lui ha segnato il gol vittoria: un caso? No, Lewis, come dice Thiago, è uno dei leader di questo bellissimo gruppo. Lavoro, sacrificio e talento, ingredienti fondamentale per fare il salto di qualità e ambire alla Champions League, che lo stesso centrocampista scozzese ha definito “obiettivo reale.

Ma Thiago, dopo la gara, non ha voluto dare merito solo al capitano odierno. Questo Bologna ha tanti leader, tanti trascinatori anche giovani. Ferguson è solo uno di questi, ma il tecnico ha nominato anche Calafiori, lo stesso Zirkzee capace secondo Motta di credere lui e solo lui in sé stesso come 9 titolare del Bologna dopo l’addio di Arnautovic, e poi l’esperto Freuler, e altri. Nessuno sopra gli altri, un gruppo unito, coeso, che non vuole prime donne, ma vuole uomini con talento e coraggio che si aiutano l’un l’altro. E così l’obiettivo Europa è sempre più reale.

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