Bologna, Zirkzee: anatomia di un talento cristallino

La rivelazione di questa Serie A, per ampio distacco, è il Bologna di Thiago Motta. I felsinei, nelle ultime tre gare, hanno battuto Roma e Atalanta in campionato e hanno eliminato l’Inter dalla Coppa Italia. Un quarto posto in classifica che fa sognare, una squadra che sotto le torri non si vedeva da tanto tempo. Trascinata da un gioiello prezioso, Joshua Zirkzee.

Una parabola incredibile del classe 2001, che nonostante la giovane età pare abbia già vissuto molteplici vite. Prima al Bayern Monaco, dove sin da giovanissimo ha comunque fatto vedere cose importanti. Poi il prestito sfortunato al Parma, fino ad arrivare all’Anderlecht, prima di approdare sotto le due torri. Fa strano pensare come a inizio stagione potesse anche partire o comunque avere un ruolo più marginale all’interno dello scacchiere di Motta, come dichiarato dallo stesso allenatore nel post Atalanta.

Invece Zirkzee sta stupendo in maniera incredibile, per qualità di gioco, per visione. Giocate sempre a un tocco, riesce a captare situazioni che i difensori non riescono mai a leggere. I due assist a San Siro contro l’Inter ne sono la chiara dimostrazione. Rispetto a inizio stagione ha avuto una grande evoluzione: meno solista, più altruista sia in fase offensiva sia in fase di non possesso. L’olandese è il primo regista di questa squadra, l’asse vitale dei felsinei che si aggrappano a lui per provare a tornare in Europa più di vent’anni dopo. Un talento così, in rossoblù, non si vedeva da tempo. Ora, se il Bologna può sognare, è anche grazie agli splendidi colpi del talento olandese. Un talento purissimo.

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