Tre rifiuti consecutivi, la Red Bull è furibonda

C’è anche chi dice no. Sembra impossibile ma non tutti i piloti di Formula 1 farebbero carte false per approdare in un team come la Red Bull

Prima che iniziasse a collezionare titoli mondiali in rapida successione, l’ambiente della Formula 1 guardava con particolare scetticismo alla presenza di una scuderia nuova fondata da un’azienda di bevande energetiche. Stiamo parlando, ovviamente, della Red Bull, che dal 2010 ad oggi ha conquistato la bellezza di sette titoli piloti e sei mondiali costruttori.

La Red Bull ha incassato il rifiuto
Un grande campione ha rifiutato tre volte la Red Bull (LaPresse) – Sportitalia.it

Ad aggiudicarsi i primi quattro è stato Sebastian Vettel dal 2010 al 2013, gli ultimi tre sono arrivati grazie a uno straordinario Max Verstappen dal 2021 al 2023. E tutto lascia credere che nel 2024 possa arrivare l’ottavo trionfo di quella che ormai è una realtà consolidata nel Circus dell’automobilismo.

Nei primi anni della sua partecipazione al mondiale di Formula 1 la scuderia anglo-austriaca non godeva di particolare fiducia e considerazione da un ambiente che è sempre stato piuttosto elitario e ristretto. Il marchio Red Bull si presentò sulla scena dell’automobilismo mondiale senza una storia alle spalle, del tutto privo di una propria tradizione nell’ambiente delle quattro ruote.

Per questo motivo all’inizio lo storico manager e team principal, Christian Horner, ha dovuto incassare una serie di rifiuti da parte di piloti e tecnici specializzati che riponevano scarsa fiducia nelle possibilità della Red Bull di trasformarsi in una scuderia di vertice. La storia degli ultimi quindici anni ha ribaltato pronostici e previsioni fin troppo affrettate.

Red Bull, il grande campione disse no per tre volte: Horner andò su tutte le furie

Sta di fatto che tanti piloti importanti dissero di no alle proposte di Milton Keynes. Il caso più eclatante riguarda niente di meno che Fernando Alonso: il campione asturiano, che nei primi anni duemila conquistò due titoli mondiali, rifiutò di passare alla Red Bull in ben tre occasioni.

Alonso no alla Red Bull
Fernando Alonso disse no alla Red Bull (LaPresse) – Sportitalia.it

La prima nel 2008, quando fu contattato direttamente dal progettista della Red Bull, il grande Adrian Newey. Una seconda occasione fu l’anno dopo, nel 2009 e infine nel 2013, quando i vertici di Milton Keynes cercavano un sostituto all’altezza di Vettel, trasferitosi alla Ferrari nel tentativo di emulare le imprese di Michael Schumacher.

I tre ‘no’ pronunciati da Alonso non furono accolti con piacere dallo stato maggiore del team austriaco, ma a distanza di anni i rapporti tra il campione di Oviedo e i manager della Red Bull sono comunque improntati a una grande stima e a un sostanziale rispetto reciproco. E chissà che un giorno Horner non riesca a portarlo a Milton Keynes.

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