F1, Red Bull-Horner: respinte le accuse di aggressione sessuale

Un polverone nel mondo Formula 1 si è alzato nel corso delle ultime settimane. In casa Red Bull il team principal Christian Horner è stato oggetto di accuse per presunte aggressioni sessuali ai danni di una dipendente della scuderia. Il terremoto in casa Red Bull si è chiuso definitivamente con l’annullamento della denuncia ai danni del team principal Red Bull e, dopo il verdetto sulla causa, Horner ha rilasciato le prime dichiarazioni su quanto accaduto.

Red Bull-Horner: c’eravamo tanto amati?

Dopo che l’indagine nei confronti di Horner è stata portata a termine, la Red Bull ha deciso di riconfermarlo nel suo ruolo di team principal. A dare l’annuncio della conclusione dell’indagine è la stessa Red Bull con un comunicato: “L’indagine indipendente sulle accuse mosse contro il signor Horner è completa. Red Bull può confermare che il reclamo è stato respinto“. Tra i motivi più rilevanti nella valutazione e alla poi futura e avvenuta riconferma di Horner sono essenzialmente due, ovvero, la stabilità sportiva in F1 e il ruolo dell’inglese nella Red Bull GmbH. L’inchiesta, condotta dalla Red Bull che si è affidata ad uno studio legale di Londra, si è sviluppata in diverse fasi. Oltre 60 ore di interrogatori e ben 8 ore in cui i legali hanno ascoltato la versione di Horner.

Pronto all’inizio del campionato

A Horner è stato chiesto se fosse dispiaciuto che la questione fosse diventata pubblica: “Guardi, ancora una volta, temo di non essere in grado di fornire ulteriori commenti in merito. Sono contento di essere qui in Bahrain, con la squadra, concentrato sulla stagione che ci aspetta”. Horner comunque aveva continuato a svolgere le sue mansioni. Prima alla presentazione della nuova vettura per la nuova stagione di Formula 1 e poi ai test del Bahrein. Ora sarà regolarmente al muretto in occasione dell’inizio del Mondiale, che prenderà il via nella giornata di giovedì 29 febbraio sul circuito di Sakhir.

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