Chukwu non è un pacco. Isma, servono 50 giorni da protagonista. E Camarda…

La settimana più lunga inizia oggi. Perché è la settimana che porta alla prima delle due sfide in cui il Milan si gioca tanto, praticamente tutto, del suo presente e buona parte del suo futuro. Per mille motivi, non si può sbagliare: innanzitutto perché la Roma è oggettivamente un avversario che merita rispetto, ma più che alla portata. Raggiungere la semifinale di Europa League, dopo quella di Champions lo scorso anno, confermerebbe la crescita globale e la bontà del percorso: confermerebbe probabilmente anche Stefano Pioli in maniera più che legittima. E soprattutto, regalerebbe ai tifosi rossoneri la possibilità di vivere un maggio da Milan, da chiudere chissà, magari con una finale. Ancora una cinquantina di giorni, poi si pensa al prossimo anno: chi ha gli ultimi colpi in canna, li deve per forza sparare tutti adesso.

In tal senso, incoraggiante la prestazione di Samuel Chukwueze a Firenze: Chuku ha cercato la giocata più volte, ha inciso, confermando che è solo questione di tempo. Non è dato sapere se ne avrà ancora, molto farà anche che tipo di richieste avrà in estate, ma il suo acquisto non è stato un errore, né il suo cartellino, nella parte fissa, si è svalutato. Per chi parla di 30 milioni: se Chukwueze dovesse essere costato 30 milioni alla fine della sua esperienza, vorrebbe dire che il Milan avrebbe nel frattempo alzato l’ottava Champions e il ventesimo scudetto. Insomma, ben venga: qualsiasi Milanista ne pagherebbe anche 40 al Villarreal.

Tra i giocatori da cui ci aspettiamo qualcosa in più nell’ultimo sprint, sicuramente Ismael Bennacer. Non perché l’algerino non metta sempre il massimo in campo, persona decisamente seria, ma perché le sue prestazioni sono sotto il livello di ciò che ci si aspetta da un giocatore con quel talento e, perché no, quell’ingaggio. Ad oggi, che giochi lui o Adli fa poca differenza, anzi: ecco perché, anche in ottica estiva, serve alzare l’asticella, per dimostrare che il grave infortunio che lo ha colpito un anno fa non ne ha intaccato in maniera irrimediabile il valore. In caso contrario, il primo candidato alla cessione, senza intaccare i super big, potrebbe diventare proprio lui: l’Arabia Saudita, non è un mistero, monitora e il giocatore non disdegna.

Chiusura su Camarda: si è parlato tanto, troppo, di questo ragazzo e di tutto ciò che c’è intorno. Per colpa di tutti, un po’ anche nostra. Ma non c’è dubbio che l’unica soluzione per il suo bene sia quella di rimanere in rossonero: perché il Milan troverà un altro Camarda, ma Camarda non troverà da nessun’altra parte un altro Milan.

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