ESCLUSIVA SI Dudek avverte la Dea: “Anfield è magico. Istanbul? Fu pazzesco, tifavo il Milan degli olandesi. Su Szczesny e Zielinski…”

Tornano le notti europee per l’Atalanta di Gasperini: stasera la sfida da brividi ad Anfield contro il Liverpool, per l’andata dei quarti di finale di Europa League.

In esclusiva per SPORTITALIA è intervenuto Jerzy Dudek, celebre ex portiere dei Reds entrato nella storia per la famosa finale di Champions vinta contro il Milan nel 2005, dove si esibì in un balletto ai rigori che fece innervosire i tiratori rossoneri. Il polacco ci ha presentato il match di oggi, ricordando poi la serata di Istanbul e dicendoci la sua sul futuro di alcuni suoi connazionali.

I Reds sono favoriti in questa Europa League?

“Sì. I Reds hanno una squadra che dovrebbe giocare in Champions, anche se quest’anno non è così. Sono molto forti, stanno lottando per vincere la Premier League. Sono anche sorpreso da quanto stiano facendo bene dato che ad inizio anno molti giocatori forti hanno lasciato il club e Klopp ha dovuto trovarne di nuovi dai quali ripartire. Non che mi stupisca, ma stanno facendo una fantastica stagione e sono in corsa per molti trofei ed uno di questi è sicuramente l’Europa League. E c’è uno scenario suggestivo”.

Quale?

“So che molti tifosi vorrebbero vedere una finale fra la loro squadra e l’ex Xabi Alonso con il suo Bayer Leverkusen, ma io invece spero che i Reds possano arrivare in fondo ed incontrare il Milan. La storia di questa partita è nota…”.

E poi ci torniamo, ma prima c’è l’Atalanta: pensa sia una sfida quasi impossibile per la Dea?

“L’Atalanta è una squadra forte, lo ha dimostrato negli ultimi anni specialmente in Champions League. Fisicamente vanno a mille, il Liverpool dovrà stare molto attento. Chiaramente il Liverpool è favorito, ma per battere i nerazzurri dovrà avere il massimo della concentrazione e della voglia. Non basta essere favoriti ed a questo punto non esistono partite facili. Saranno due partite molto dure, anche perché la tensione per la lotta in Premier non è facile da gestire giocando ogni 3 giorni”.

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I tifosi della Kop, cuore del Liverpool e di Anfield Road (Foto ANSA)

Che carica conferisce ai giocatori lo stadio di Anfield?

“Anfield è un posto speciale. La cosa migliore per Klopp sarebbe stata giocare il ritorno lì, ma non sarà così. I tifosi sono fantastici anche nel capire i momenti della partita: sanno quando devono alzare l’incitamento per spingere i propri beniamini. Per me vivere questo incitamento con quella maglia addosso è stato incredibile, perché ho sentito che tipo di carica possa darti”.

Torniamo a quella finale del 2005: al terzo gol, di Crespo, ha pensato di vivere un incubo?

“Fu una partita pazza, la più incredibile mai vista nel mondo del calcio. Prima Maldini, poi due volte Hernan, che partenza… Ovviamente avevamo pensato ad un inizio di partita differente, ma era chiaro che il Milan avesse una grande esperienza e giocò una prima frazione di gioco fantastica. Non penso che che nessuna squadra al mondo li avrebbe potuti fermare in quei 45 minuti. Ma avevamo un piano b e ce l’abbiamo fatta”.

Come?

“Innanzitutto va detto che furono fondamentali i nostri tifosi, perché al 45′ sentimmo che non smettevano mai, nemmeno per un secondo, di incitarci. Sapevamo di avere il carattere per uscire da qualsiasi situazione, come avevamo dimostrato con l’Olympiakos. Nessuno avrebbe pensato che ce l’avremmo potuta fare, ma questo è il calcio. Con l’unità di squadra e senza mai mollare è stato possibile. Ancelotti era orgoglioso dei suoi, in quel momento giocavano il miglior calcio del mondo. Dopo 20 anni la gente ancora ricorda bene quella partita, perché non era mai accaduto di assistere ad una rimonta tale”.

Zielinski andrà all’Inter, aggregandosi a quello che per molti è uno dei migliori reparti di centrocampo in circolazione. Che ne pensa di questo trasferimento?

“Zielinski è una leggenda al Napoli, ha fatto cose fantastiche in questi anni, ha vinto lo Scudetto quando tanti dicevano che dovesse cambiare squadra per migliorare. Penso che sia un buon momento per lui per cambiare squadra, l’Inter è una grande squadra ed ha un grande centrocampo. Spero che Zielinski possa crescere ancora di più e vincere ancora, perché alla fine quello che vogliamo tutti è questo, vincere. Quando un giocatore cerca nuove sfide penso sia giusto salutarsi, è stato importante per gli Azzurri e spero che lui ed il Napoli abbiano un grande futuro, ognuno per la sua strada”.

Szczesny è stato ancora decisivo nella vittoria della Juventus contro la Fiorentina. Consiglierebbe ai bianconeri di tenerselo stretto ancora a lungo?

“Ogni grande club ha un grande portiere, la Juve ha lui. Ha salvato molte volte i bianconeri quest’anno, ha abbastanza esperienza per giocare ancora a lungo ad alto livello. Il prossimo Europeo potrebbe essere la sua ultima esperienza in Nazionale, questa sarebbe una buona notizia per la Juve perché in quel caso potrebbe essere al 100% concentrato sul suo club”.

Come ha reagito quando i rivali di sempre del Milan, i tifosi dell’Inter, le hanno dedicato una coreografia (come da foto qua sotto)?

“Me la ricordo bene, così come quel tifoso che fece una maglietta dell’Inter con il mio cognome ed il numero 3-3! Beh, una volta ero tifoso del Milan dei tre olandesi, ma anche l’Inter non mi dispiaceva”.

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