Come siete diventati questo? Usate la coscienza, se ne avete una

Nell’era social come si fa a stare zitti? Come farsi sfuggire la “grande” possibilità di commentare un episodio in cui un giocatore ha rischiato la vita? Meglio scrivere castronerie e cattiverie gratuite tirando fuori come al solito il tifo più becero. Perché essere umani non fa più parte dell’essere umano costruito dalla nuova società. Quello che ho dovuto leggere dopo la decisione di sospendere la partita tra Udinese-Roma per il malore a N’Dicka mette i brividi sì, ma in negativo. Come siamo diventati questo? Anzi, come siete diventati questo? Come riuscite a mettere in dubbio la buona fede di De Rossi e dei suoi giocatori? Ho dovuto leggere cose del tipo: “Ma se ha alzato il pollice e ha detto che stava bene uscendo dal campo perché non hanno ripreso la partita?” e poi ancora “La Roma aveva forse paura di perdere?” o “Così si falsa il campionato” oppure “vogliono riposarsi per l’Europa League”. Ecco a voi dico una cosa dal punto di vista sportivo e poi un’altra che purtroppo ha a che fare con la vita. Partiamo dalla prima. L’inerzia del match prima della sospensione era passata tutta dalla parte della Roma, Lukaku aveva pareggiato e sfiorato il 2-1, Dybala sembrava imprendibile. Se c’era una squadra che la poteva vincere era la Roma. Era “dell’interesse” della Roma finire la partita. Ma come si fa anche solo a pensare una cosa del genere dopo quello che è successo? Come si fa a non rimanere scioccati quando vedi un tuo compagno accasciarsi all’improvviso per terra? E’ lecito o no non sentirsela di continuare a giocare? Il destino a volte è davvero beffardo. Stamattina è arrivata la notizia della morte di Mattia Giani, giocatore del Castelfiorentino che durante il match contro il Lanciotto Campi di eccellenza toscana era crollato a terra come N’Dicka. Mattia purtroppo non ce l’ha fatta. Un dramma, un dolore immenso, un altro malore che ha colpito uno sportivo, la paura che avvolge e coinvolge tutto e tutti. Quindi prima di scrivere certe cose su quando accaduto a N’Dicka mettetevi una mano sulla coscienza, sempre se una coscienza ce l’avete ancora.

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