Tadej Pogacar, l’extraterrestre in missione per diventare leggenda

Ha 25 anni, è il simbolo della sua generazione. I suoi scatti brucianti sono l’essenza del ciclismo. Tadej Pogacar è un uomo in missione: il fuoriclasse sloveno ha strapazzato anche oggi la concorrenza al Giro d’Italia, onorando la doppia scalata sul Monte Grappa nel migliore dei modi. Con l’ennesima stoccata che gli avversari hanno potuto solamente contemplare. Monumentale e imbattibile: sesto timbro in questa Corsa Rosa, domani l’aspetta l’incoronazione al Colosseo.

Si è preso il Giro d’Italia al debutto con un distacco abissale sul secondo, 9’56”. Non accadeva dal 1965, quando Adorni si impose con 11’26” su Zilioli. E, se vogliamo snocciolare qualche altro valore numerico, era dal 1934 che nessuno si aggiudicava il Giro con 6 vittorie di tappa (Merckx nel ’73 fece altrettanto ma con una cronocoppie). Gli è mancata solo la ciliegina sulla torta della maglia rosa per 21 giorni.

Timbri pregiati a Oropa sulla salita di Pantani, nella cronometro di Perugia, sugli arrivi in salita di Prati di Tivo, Livigno Mottolino e Santa Cristina Valgardena, e oggi a Bassano del Grappa. Il Giro arricchisce un palmares da urlo, che va ad affiancare i Tour de France del 2020 e 2021. Più sei classiche Monumento: Fiandre, due Liegi, tre Lombardia. Il più completo di tutti.

Pogacar è un uomo in missione: punta la storica doppietta Giro-Tour che lo inserirebbe di diritto nella leggenda del ciclismo. Dopo aver condotto la Corsa Rosa a marce basse, sovrastando una concorrenza che non ha potuto replicare al suo infinito talento, alla Grand Boucle (partenza da Firenze il prossimo 29 giugno) sarà tutta un’altra musica, con avversari di ben altro calibro. Una settimana di riposo, tre in altura a Isola 2000 per recuperare le energie e affilare gli artigli. Fino al prossimo scatto, quello verso le porte della Leggenda.

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