La rivoluzione in panchina è cominciata

Il grande ballo è cominciato: in panchina sarà rivoluzione pressoché ovunque, con buona pace di chi tenta di prevedere mosse e strategie. Da qualche parte, intanto, si è già fatto pace con il passato, salutando e accomiatando chi fino a poche settimane fa conduceva le operazioni da bordocampo.

E non è detto che per loro il futuro abbia già una direzione ben definita, anzi. Allegri ha lasciato a Torino con la risoluzione consensuale del contratto certificata nelle ultime ore. E oggi è complicato predire da quale porto tornerà a salpare. L’Inghilterra rimane alla finestra, perché anche in Premier la rivoluzione è cominciata.

E chissà che in questo contesto non possa ritrovarsi ancora Roberto De Zerbi, local hero ad honorem che ha abbandonato Brighton in cerca di altre mete e altri progetti, ma che finora è solo finito sul taccuino di molti senza chiamate concrete. Chissà che l’annuncio del futuro di Ten Hag a Manchester – atteso in settimana – non coincida con il suo.

Tra gli altri in attesa ecco Vincenzo Italiano, con Raffaele Palladino ormai un passo ad atterrare su Firenze e Maurizio Sarri, che nell’indecisione più totale che è scoppiata a Formello, potrebbe paradossalmente tornare di moda per la Lazio, qualora Tudor dovesse abbandonare la nave, dato che c’è ancora distanza tra le parti. Anche se nella Capitale non sembra esserci – parafrasando lo stesso Sarri – un progetto davvero entusiasmante.

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