Rafael Leao, attaccante del Milan insieme a Massimiliano Allegri (Screen YouTube)
In molti stanno notando un Rafael Leao differente in questo inizio di stagione: che sia la volta buona per vedere il portoghese esprimersi in modo continuo? Il segreto lo spiega in prima persona, parlando dell’effetto che gli ha fatto il nuovo allenatore Massimiliano Allegri
L’attaccante del Milan, Rafael Leao, a detta di molti è rinato in questo inizio di stagione. Domenica sera arriverà un test importante per capire le sue reali intenzioni: il derby contro l’Inter, dove il portoghese è chiamato a recitare un ruolo da protagonista. Il giocatore rossonero ha rilasciato alcune dichiarazioni relative alla sua nuova vita in questo ciclo targato Tare-Allegri durante il collegamento live con la trasmissione Morning Footy di CBS, che fanno capire in particolare il ruolo avuto dal tecnico sulla sua ripartenza.
L’attaccante del Milan, Rafael Leao, ha parlato del derby contro l’Inter che sta per arrivare: “Tutti i calciatori sono pronti per la partita. Vogliamo preparare questa gara bene, si tratta del Derby e l’Inter è un bel gruppo, ha creato una buona squadra. Per noi è anche un’opportunità per raggiungere la testa della classifica e si sente già il clima di questo week end”.
Nel parlare della nuova stagione poi, ecco i primi elogi ad Allegri e non solo: “L’anno scorso è stato difficile, quest’anno sono arrivati tanti calciatori nuovi, ma il Club, la Struttura, tutti hanno fatto un grande lavoro: hanno portato un grande direttore che lavora molto bene, hanno tenuto Ibra, hanno portato Allegri che ha molta esperienza, hanno portato Luka Modric e penso che questi tasselli siano importanti per noi, per i calciatori più giovani. Come potete vedere nella nostra squadra ci sono molti calciatori giovani e gente con esperienza ci può aiutare a fare molto bene. Anche se non siamo ancora a metà stagione vogliamo raggiungere buoni risultati, ma ovviamente passo dopo passo e domenica è un’occasione per mostrare quello che possiamo fare”.
Poi ecco un retroscena legato proprio ad Allegri: “Il mister non mi chiede molte cose, mi ha solo detto: “sii libero” e la cosa più importante è stare focalizzato e avere la giusta mentalità, perché sa cosa so fare con la palla e che posso aiutare la squadra anche senza palla. È più come un padre quando chiede a un figlio di fare sempre meglio a scuola nella vita, di fare le cose nella maniera giusta. Io mi sento felice e con molta fiducia in ogni partita perché so che lui conta su di me, mi chiede solo di essere focus anche dopo un gol, di non fermarmi”.
Parlando poi della sua posizione in campo, ha spiegato: “A essere onesti a me piace l’uno contro uno, dribblare uno, due, tre difensori, ma sappiamo che il calcio è cambiato, contano anche le statistiche. A me non piacciono molto, sono cresciuto guardando Robinho, Ronaldinho, Quaresma, Cristiano e questo tipo di calciatori mi fanno emozionare, vedere quello che fanno sul campo. Oggi, però, la cosa più importante è fare gol, così nella mia posizione attuale sono vicino a quei calciatori che fanno la differenza e la differenza la fai segnando e non solo con i dribbling. Allegri ha cambiato la mia mentalità portandomi più vicino alla possibilità di segnare, a volte giocando da esterno sono troppo lontano e se vuoi essere l’uomo giusto devi fare la differenza”.
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