Il mercato dà, ma il mercato toglie anche: lo sa bene Antonio Conte, che qualche settimana fa, dopo la scoppola presa dal PSV, puntó il dito verso i troppi acquisti.
Per i tifosi, il mercato è una fabbrica di sogni, di speranze e di illusioni: ma non è tutto oro ciò che luccica, specie per chi è già rimasto scottato dall’effimera sessione invernale non più tardi di un anno fa.
A gennaio dello scorso anno infatti, il Milan mise i muscoli: Kyle Walker, Joao Felix e Santiago Gimenez (con anche Bondo di mancia) rappresentavano sulla carta il massimo a disposizione, le mosse giuste per svoltare la stagione. In realtà però, non portarono che altro caos: due di loro sono fuori definitivamente dal Milan, uno è uscito in prestito e un altro rappresenta un mezzo enigma ancora tutto da risolvere.

Obiettivo a gennaio è non sbagliare
È giusto ed è normale allora che oggi al quarto piano di Casa Milan si chiedano: prendere altri 2/3 giocatori per giocare solo 22/23 partite da qui a fine stagione? Il dubbio di rischiare di sbagliare “a fin di bene” è lecito e comprensibile: ecco perché, a oggi, il mantra è quello di non aver necessità di fare mercato. Che non significa necessariamente che non si farà.
Obiettivo: il centrale di difesa
Valutazioni più approfondite verranno fatte dopo l’Arabia Saudita: se Allegri si presenterà con delle richieste precise e fattibili, verrà presumibilmente accontentato, esattamente come Furlani ha fatto a fine agosto con l’acquisto di Rabiot, perché non è un problema di soldi, ma di filosofia. Max dalla sua ha due enormi argomenti: i risultati in primis, ma anche il suo convincente aziendalismo.
Se Allegri chiede insomma, non è un capriccio, ma una necessità: per esempio un centrale d’esperienza potrebbe fare bene allo spogliatoio ancora più che al campo, portando un altro tassello di mentalità vincente. I nomi di Sergio Ramos e – soprattutto – di Thiago Silva sono tutt’altro che casuali.
Mercato esterni a centrocampo
Tecnicamente invece, questa squadra appare un po’ corta sugli esterni di centrocampo: da capire se Allegri la reputerà o meno un’esigenza impellente. Nel caso, mi permetto di avanzare un’idea: riportare a Milanello Musah, che a Bergamo al momento di certo non è in odore di riscatto.
Milan: che fare in attacco?
Infine, in attacco, il quadro è semplice: il colpo si fa solo ed esclusivamente se partirà Gimenez, che nonostante le smentite di circostanza di Rafaela Pimenta, è in odore di saluti. Ma se Santi rimarrà, numericamente il pacchetto sarà completo, augurandosi che Rafa abbia percorso altri passi sulla strada della sua “centravantizzazione”: eventualmente, ci si ripenserà in estate. Magari chissà, con qualcosa in più sul petto (e in cassa).






