L’Inter prova a sottrarsi alle valutazioni figlie del risultato del momento, mentre le prime risposte dei nuovi acquisti iniziano a ribaltare diversi giudizi affrettati.
E sullo sfondo, tra mercato e confronti tecnici, maturano riflessioni che coinvolgono anche il Napoli di Conte.
Tra analisi che cambiano alla velocità di un tweet e giudizi spesso costruiti sull’onda dell’ultimo risultato, l’Inter continua a portare avanti un percorso che va oltre l’umore del giorno. Il mercato estivo, inizialmente bersaglio di critiche, sta restituendo segnali che meritano più equilibrio, così come il lavoro di Marotta, Ausilio, Baccin e Chivu e l’evoluzione dei nuovi innesti.

Inter e Napoli esigenze diverse
In parallelo emergono considerazioni più ampie, utili per comprendere le dinamiche di una squadra che resta competitiva su tutti i fronti. E mentre a Milano si ragiona anche sulle mosse per gennaio, a Napoli le parole di Conte e la questione infortuni aprono scenari di lettura tutt’altro che banali. Un incrocio di temi che offre la chiave per interpretare presente e prospettive delle due realtà.
Lontano dal risultatismo: il percorso dell’Inter
L’Inter deve tenere alla larga il “risultatismo” dalle proprie valutazioni interne. Settimana dopo settimana, in base all’ultimo risultato, i “tribunali” dei social e dell’opinione pubblica puntano il dito alla ricerca di colpevoli e capri espiatori. Un metodo che, se applicato senza equilibrio, avrebbe già fatto deragliare un progetto che invece, dal punto di vista economico, ha prodotto risultati inequivocabili – come certifica l’ultimo bilancio in positivo – e che da almeno un lustro mantiene i nerazzurri competitivi per la vittoria in tutte le competizioni.
Il mercato estivo: valutazioni ribaltate
Emblematico il tema del calciomercato. Le critiche iniziali avevano individuato proprio nelle scelte estive la causa delle difficoltà negli scontri diretti di avvio stagione. A turno, ogni nuovo acquisto è stato messo nel mirino, senza considerare che con il passare delle settimane e l’inserimento nei meccanismi di Cristian Chivu – anche lui arrivato in estate – la quasi totalità degli innesti sta ora fornendo risposte positive. Perfino il presunto “oggetto misterioso” Andy Diouf sta mostrando quelle doti di rapidità e imprevedibilità che venivano indicate come mancanze nella rosa nerazzurra. E dire che qualcuno arrivava persino a ipotizzare un trasferimento immediato a gennaio, peraltro impossibile da regolamento.
Il progetto Luis Henrique: più forte delle offerte
La stessa altalena di giudizi ha coinvolto Luis Henrique: come già anticipato in esclusiva, la Roma aveva provato ad avvicinarsi, ricevendo un netto rifiuto. In società sono convinti che anche lui diventerà presto uno dei casi da “cambi repentini di valutazione” tipici di una critica a orologeria che aveva condizionato il primo tratto di stagione, una stagione in cui l’Inter continua ad essere protagonista su tutti i fronti.
Mercato di gennaio: le due strade
Chi scrive rimane convinto che a gennaio, per provare a risolvere le mancanze negli scontri diretti, ci siano due strade utili: aggiungere un equilibratore o inserire un giocatore di qualità che assecondi fino in fondo la filosofia offensiva e accattivante che Chivu sta cercando di coniugare ai risultati. È lo stesso percorso illuminato intrapreso da Inzaghi, che pur con idee di gioco diverse aveva contribuito in modo decisivo al processo virtuoso che l’Inter non intende abbandonare.
Il progetto ed un colpo in canna per l’estate
A questo si aggiungono i segnali già molto incoraggianti di Bonny, giocatore con margini di crescita continui e potenzialmente smisurati, e la sorprendente maturità di Pio Esposito, su cui l’Inter ha deciso di puntare senza garanzie preventive e che sta ripagando con prestazioni di sostanza. Senza dimenticare l’impatto di Sucic, che ha tutto per diventare il nuovo Brozovic o Kovacic tra le “pescate top” del mercato croato, e la solidità portata da Akanji alla difesa. Da segnalare anche l’inizialmente discussa cessione con diritto di recompra di Aleksandar Stankovic. Ebbene, il figlio d’arte sarà destinato con ogni probabilità a essere uno dei primi nuovi acquisti della prossima stagione, visto lo straordinario rendimento che ha già conquistato i tifosi del Bruges, club notoriamente abile nel valorizzare talenti europei.
Napoli: non è il mercato da mettere sotto accusa
Capitolo Napoli. Ripartendo dalle parole di Conte, che aveva parlato di “troppi acquisti estivi”, viene quasi automatica una valutazione che quantomeno possa riequilibrare le eventuali responsabilità legate ai problemi di questo avvio di stagione. I partenopei stanno facendo i conti con una lunga serie di infortuni muscolari fin dall’inizio della preparazione estiva. L’ultimo, quello a Lobotka – forse favorito dall’usura e dall’assenza della sua riserva Gilmour, anche lui infortunato – evidenzia un problema che va oltre la semplice sfortuna.
Una lettura più critica chiama in causa preparazione atletica, carichi di lavoro e un turnover non sempre sfruttato a dovere, nonostante la profondità della rosa costruita in estate. Mettersi in discussione, può essere la base per progredire e migliorare anche sotto questo punto di vista.






