Ospite al Gran Gala Rossonero organizzato dal Milan Club “Orgoglio rossonero”, ad Assisi, Dejan Savicevic si è raccontato al microfono del nostro Francesco Letizia analizzando anche il Milan attuale.
Su come era da bambino: “Ero un ragazzo vivo, forse un po’ troppo. Correre, scattare, scappare. Ero troppo vivo“. Così Dejan Savicevic apre l’intervista con il nostro Francesco Letizia, realizzata per Sportitalia. Un lungo racconto in cui l’ex leggenda rossonera ripercorre gli anni in Italia dalle difficoltà al grande successo. Il ricordo del Presidente Berlusconi e il rapporto con gli ex compagni. Savicevic analizza anche il Milan attuale, Leao, Maignan Modric, Allegri e cosa servirebbe dal mercato. Gli obiettivi dei rossoneri. Una chiosa finale sul suo Montenegro e sul futuro della propria nazionale in Europa.

L’arrivo al Milan e Berlusconi
L’arrivo al Milan: “Io non mi aspettavo di diventare così un gran giocatore quando ho iniziato. Quando sono andato alla Stella Rossa ho fatto bene. Mi hanno chiamato Milan, Juve, Roma ma anche da Francia e Spagna. All’epoca tutti i grandi venivano quì. Io, Pancev, Jugovic, Mihajlovic siamo tutti venuti in Italia. Prosinecki è andato in Spagna al Real Madrid. Belodedici al Valencia. Siamo venuti in questi due top paesi. A me al Milan mi ha voluto soprattutto il Presidente Berlusconi. Lui quasi come ogni anno vedeva le cassette dei calciatori, aveva visto la mia. Dopo la finale di Supercoppa del 91′ contro il Manchester United, il Guerin Sportivo ha scritto, Juve addio Baggio benvenuto Savicevic. Lui quando ha visto ha mandato Braida a Belgrado, con cui avevo avevo già parlato prima. Dopo quando è arrivato ci siamo messi d’accordo e ho firmato il contratto“.
Su Berlusconi: “A me ha dato tantissimo sostegno quando sono venuto al Milan. Ha creduto in me. Era praticamente un padre per me. Mi ha protetto in un paio di situazioni. Non credo altri l’avrebbero fatto. Ha creduto nelle mie qualità. E’ stato normale per me venire al suo funerale. Il nostro paese non ha collegamenti con l’Italia via aereo, sono venuto in macchina“.
Gli anni in rossonero
Sugli anni al Milan: “Io ho lottato per la mia posizione. Capello aveva 3 olandesi che hanno fatto la storia. Siamo arrivati io Boban e Papin. Ne potevamo giocare solo 3 di stranieri. Capello non ha creduto in me inizialmente. Poi quando si è fatto male a dicembre Van Basten c’era un po’ più di spazio ma non ho giocato molto ho fatto solo 10 partite in campionato 5 in Coppa. Ho finito la stagione con 15 partite. All’epoca gli stranieri o giocavano o potevano andare in tribuna, sono andato 40 volte in tribuna. Io non sarei andato in prestito (Come Boban). Fossi andato via, sarei andato via per sempre dal Milan perché non ero venuto per essere dato in prestito. Ero arrivato secondo al Pallone d’Oro e avevo vinto la Champions. Non ero un calciatore da dare in prestito. A gennaio Berlusconi mi ha convito a restare. Fino a dicembre 1993 ho avuto problemi con Capello. Dopo la finale a Tokyo ho iniziato a giocare ed ho avuto più spazio. Gli olandesi sono andati via(scherzo) e io Boban e Desailly abbiamo iniziato a giocare. Poi è tornato Gullit per un breve periodo. Dopo è arrivato Weah. Abbiamo fatto una grande storia, abbiamo vinto tanto”.
Sulla finale di Atene: “Me la ricordo, la vedo ogni tanto. Qualcuno mi manda le immagini che escono su Tik Tok, sui social. E’ stato un gol istintivo, ho visto il portiere fuori porta, ci ho provato e ho segnato. Ci avessi riprovato avrei sbagliato, l’importante però è che ci sia riuscito“.
L’ultimo gol e il rapporto con gli ex compagni
Sul ultimo gol al Derby, vinto 5-0: “Si, al ritorno dopo l’andata, vinta 5-0 non avrei dovuto giocare. Pensavo che Capello mi facesse riposare, mi ha fatto giocare e mi sono fatto male. Da lì solo infortuni. Sono stato fermo quasi tutto il 98′. Tantissimi infortuni. Con questo infortunio ho perso la possibilità di restare al Milan. Appena rientravo avevo delle ricadute. Ho sbagliato, forzavo sempre il rientro, mi facevano pressioni per rientrare. Poi sono andato alla Stella Rossa e al Rapid Vienna dove ho chiuso e lì non ho più avuto problemi al ginocchio“.
Sugli ex compagni: “Sono rimasto in contatto con un paio di giocatori, Massaro, Franco Baresi. Andiamo a pranzare quando vengo a Milano. Mi sento con Boban, prima mi sentivo anche con Paolo Maldini quando era direttore, ho sentito Seba Rossi e Marco Simone“.
Il Milan ora
Sul Milan di oggi: “Vorrei vedere una squadra più competitiva. Quest’anno ha iniziato bene. Ho fiducia in Allegri anche se l’altra sera abbiamo perso la Coppa Italia, non è la fine del Mondo. Adesso Allegri potrà lavorare di settimana in settimana, per preparare le gare. Gli altri come Inter e Napoli avranno la Champions League. Penso che per questo il Milan può lottare fino alla fine per lo Scudetto“.
Su Leao: “Ha preso il 10 dopo aver vinto il campionato, non è un 10, è un ala molto veloce, ha un grande scatto. Il 10 l’ha preso meritatamente“.
Sul mercato cosa manca: “Vlahovic? Ha avuto un brutto infortunio. Non credo che da questo momento sia l’uomo giusto. Da giugno sì. Se il Milan vuole comprare la punta ora deve comprarne una che deve giocare subito. Da giù si. Se il Milan ha possibilità ora di prenderla una punta dovrebbe farlo“.
Su Maignan e Modric: “Maignan sta facendo molto bene, è un grande portiere con grandi riflessi. E’ un pararigori incredibile. Modric? Gioca ad altissimi livelli da 15 anni, ha 40 anni, ha grandissima visione, sa dare palla in profondità sa far girare la squadra. Vendendo Reijnders al City il Milan ha fatto bene a prendere lui“.
Sul Montenegro e un’ultima chiusa ancora sul Milan
Sul Montenegro, sua Nazionale: “Ora ci sono Adzic e Krstovic di forti Montenegrini in Italia. Io vorrei vedere il Montenegro agli Europei. Sempre ci manca qualcosa. Siamo una nazione di 600mila persone. E’ difficile costruire una squadra forte. Ogni volta ci mancano 3-4 giocatori. Siamo stati molto sfortunati“.
Sul futuro del Milan: “Spero vincano lo Scudetto, poi per arrivare a fare bene in Champions League è complicato ora ci sono squadre più forti. PSG, Barcellona, Real Madrid, Liverpool, City, Arsenal. Io spero che il Milan tra qualche anno possa lottare con loro”
Dove giocheresti in questo Milan: “Attualmente giocherei dietro la punta“.






