A due giorni dalla sconfitta contro il Napoli, Luciano Spalletti prepara la Juventus alla sfida di Champions contro il Pafos e, in conferenza stampa, chiarisce la sua filosofia: il posto si conquista con il lavoro quotidiano, non con le richieste di continuità.
Luciano Spalletti, allenatore della Juventus, non ha usato giri di parole nella conferenza stampa alla vigilia della gara di Champions League contro i ciprioti del Pafos.
A due giorni dalla sconfitta in campionato per 2-1 contro il Napoli, il tecnico bianconero ha risposto con fermezza a una domanda sul possibile impiego più continuo di David, l’attaccante canadese che sta trovando meno spazio del previsto.

Spalletti, messaggio a David
“David avrebbe bisogno di essere titolare per quattro, cinque partite di fila?”, gli è stato chiesto. Spalletti ha replicato con ironia ma anche con un messaggio molto chiaro: “Pure io avrei bisogno di 5 partite per allenare il Real o il Barcellona e far vedere di che livello sono. Quello che dico vale per qualsiasi giocatore”. Dietro la battuta, però, si cela una filosofia precisa: nel suo calcio, il posto non si assegna per diritto acquisito o per promessa, ma si conquista ogni giorno, sul campo e nello spogliatoio.
La meritocrazia di Spalletti
Il tecnico ha poi spiegato in modo dettagliato cosa significa davvero “meritarsi” la continuità: “Funziona che tu vai forte a tutti gli allenamenti e, dopo due settimane che vai fortissimo, io ti do 10 minuti in una partita. La fai bene, poi ti do un tempo e così via. No che tu vieni all’allenamento una volta fai in un modo e poi nell’altro e poi dici che hai bisogno di continuità”. Un passaggio che conferma come Spalletti pretenda disciplina e costanza prima ancora del talento ai suoi giocatori alla Juve, come anche in passato. Il tecnico della Juve è convinto che la crescita passi attraverso un percorso graduale e non attraverso scorciatoie.
La Juve verso il Pafos
Le parole del tecnico arrivano in un momento delicato per la Juventus, reduce da una sconfitta dolorosa che ha messo in luce limiti caratteriali e di concentrazione. La sfida contro il Pafos diventa così un banco di prova per misurare la reazione della squadra, ma anche un’opportunità per i singoli di dimostrare di meritare spazio. Spalletti non chiude le porte a nessuno, nemmeno a David: anzi, il suo discorso può essere interpretato come un invito diretto al giovane attaccante a lavorare con maggiore continuità per ritagliarsi un ruolo da protagonista.
In vista della Champions, il tecnico si affida alla sua idea di calcio: intensità quotidiana, impegno costante e una cultura del lavoro che non ammette pause. Solo così, secondo Spalletti, si conquista il diritto di essere considerati titolari. Una lezione che vale per David, per la squadra e, in fondo, per chiunque voglia emergere ad alti livelli.






