Ormai LeBron James è stato fatto fuori definitivamente: cambiano le gerarchie in NBA, ecco chi è il migliore di tutti.
I Los Angeles Lakers si sono fermati ai quarti di finale della NBA Cup. Non sono bastati i 35 punti di Luka Doncic e i 19 punti, 15 rimbalzi e 8 assist di LeBron James: in semifinale sono volati i San Antonio Spurs, trascinati soprattutto dai 30 punti di Stephon Castle. Nonostante sia ormai prossimo ai 41 anni (li compirà il 30 dicembre) il fenomeno di Akron sta dimostrando anche in questa stagione di essere tra i migliori: non a caso i suoi Lakers sono al quinto posto nella Western Conference con 17 vittorie su 24 partite.

Tuttavia in molti sono ormai convinti che il migliore in assoluto in NBA non sia LeBron James. Anche Victor Wembanyama, in una recente intervista, ha espresso un’altra preferenza, snobbando di fatto il vincitore di 4 anelli (due con Miami, uno con Cleveland e uno con i Lakers). Il cestista francese è rientrato in campo dopo un mese ed è stato subito tra i protagonisti della vittoria di San Antonio nella semifinale della NBA Cup contro gli Oklahoma City Thunder.
Gli Spurs si sono imposti 111-109 e hanno così ottenuto il pass per la finalissima del 17 dicembre, dove se la vedranno con i New York Knicks. Con i suoi 22 punti e 9 rimbalzi Wembanyama è stato uno degli uomini decisivi. In un’intervista rilasciata a ESPN è stato chiesto al 21enne di indicare il nome del giocatore più forte della lega.
LeBron James umiliato, non è lui il migliore: svelato il nome
“Jokic è il miglior giocatore offensivo… ma non credo sia il migliore in assoluto“, ha detto il gioiello degli Spurs, che ha poi nominato i due giocatori che ritiene in questo momento più forti rispetto a tutti gli altri: “È tra Shai Gilgeous-Alexander e Giannis Antetokounmpo“.

Tuttavia Wembanyama ha voluto dire chiaramente le cose come stanno: “Quando tornerò in campo, penso che sarò io“. Il giovane talento non ha alcun dubbio: vuole diventare il migliore giocatore del mondo e il livello mostrato in questa stagione sembra andare proprio in quella direzione.
D’altronde basta guardare la differenza nel rendimento degli Spurs tra lo scorso anno e questo: nella precedente stagione San Antonio ha chiuso al terzultimo posto nella Western Conference, oggi invece è quarta con 18 vittorie su 25 gare. Gli Spurs non vogliono ovviamente fermarsi qui: il primo obiettivo è vincere la NBA Cup, un’impresa possibile ora che Wembanyama è pienamente recuperato e carico a mille.






