Euro 2020, tegola sulla Figc: le possibilità che l’Olimpico apra ai tifosi per le gare dell’Italia diminuiscono. C’è il parere dell’illustre virologo 
L’assegnazione allo stadio Olimpico di Roma delle tre gare della fase a gironi della Nazionale italiana oltre a un match dei quarti di finale di Euro 2022 è sempre più appesa a un filo sottile. Nelle ultime frenetiche ore l’attivismo del presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, che ha inviato una lettera al presidente del Consiglio Mario Draghi chiedendogli di farsi garante dell’apertura dello stadio Olimpico agli spettatori in occasione della partite della rassegna continentale, alla fine rischia di non portare ad alcun risultato concreto.
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La ventata di ottimismo dei giorni scorsi, soprattutto dopo le dichiarazioni ‘aperturiste’ del Ministro della Salute Speranza, ha lasciato il posto ai dubbi e alle incertezze cresciute nelle ultime ore diffuse soprattutto dal Cts (Comitato tecnico scientifico): “Stiamo lavorando per poter riaprire, ma non possiamo dare nulla per scontato“, il contenuto del messaggio che gli scienziati chiamati a indirizzare le scelte politiche dell’esecutivo hanno voluto diffondere. 
Euro 2020, il virologo Pregliasco gela le speranze della Figc
Di qui le crescenti preoccupazioni espresse, più o meno velatamente, dal presidente Gravina. E il peggio doveva ancora venire…Il numero uno del calcio italiano nelle ultimissime ore ha infatti dovuto incassare un colpo durissimo alle proprie speranze, materializzatosi nel parere, ancora molto ascoltato nei palazzi della politica, di uno dei virologi più quotati e apprezzati: Fabrizio Pregliasco. Virologo e ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano, Pregliasco ha espresso tutte le sue perplessità a proposito dell’apertura dello stadio Olimpico in occasione di Euro 2020.
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“Immaginare che per Italia-Turchia in programma tra meno di due mesi si possano ospitare 25 mila persone allo stadio Olimpico mette i brividi; è un rischio enorme che non credo ci possiamo ancora permettere – sottolinea Pregliasco -. Per la metà di giugno la campagna vaccinale non avrà ancora raggiunto i numeri sufficienti per pensare a un’apertura così ampia“.
