Calcio, 10 giornate di squalifica per insulti razzisti: decisione clamorosa

Calcio, 10 giornate di squalifica per insulti razzisti: arriva la decisione clamorosa che colpisce un calciatore di Lega Pro. Il precedente in Serie B

Pallone Serie A
Pallone Serie A (Getty Images)

Un altro caso di razzismo scuote il calcio italiano. Dopo il precedente che ha coinvolto Michele Marconi, trentaduenne attaccante del Pisa reo di aver rivolto un insulto a sfondo razziale nei confronti del calciatore del Chievo e squalificato per ben dieci giornate di campionato, un episodio analogo si è verificato in Lega Pro. La maxi squalifica, sempre di dieci turni di campionato, ha colpito questa volta Claudio Santini. L’attaccante classe 1992 del Padova è stato sanzionato per aver proferito frasi palesemente razziste nei confronti del calciatore Shaka Mawuli della Sambenedettese in occasione della gara valida per la 19/a giornata del girone B di Lega Pro che si è disputata lo scorso 17 gennaio.

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È questa la decisione presa dal Tribunale Federale Nazionale presieduto dal giudice Nicola Durante che ha accolto il deferimento del Procuratore Federale sanzionando in questo modo l’attaccante del Padova, che non potrà parteciperà così ai playoff con la sua squadra: “Il Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare, all’esito della Camera di consiglio, accoglie il deferimento e, per l’effetto, dispone l’applicazione della sanzione di 10 (dieci) giornate di squalifica, da scontarsi in gare ufficiali, nei confronti del sig. Santini Claudio”, si legge nel comunicato ufficiale diffuso questo pomeriggio.

Padova
Padova (Getty Images)

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Calcio, maxi squalifica per Santini del Padova: dieci turni di stop

Il Padova, tramite una nota ufficiale, ha già preannunciato che inoltrerà un ricorso d’urgenza contro la squalifica di Santini: “La società ritiene la decisione molto discutibile, in quanto fondata su un’istruttoria obiettivamente monca, essendo stati auditi in fase di indagine solo tesserati della società Sambenedettese, mentre non e’ stato escusso alcun calciatore del Calcio Padova e neppure gli ufficiali di gara, i delegati di Lega Pro e i collaboratori della Procura Federale, i cui referti, peraltro, nulla hanno riportato al riguardo. Per tali ragioni, non appena notificate le motivazioni, verra’ proposto appello alla Corte Federale.
La società e’ vicina al calciatore, che si e’ sempre distinto per un comportamento ineccepibile, anche nella lotta contro il razzismo“.

 

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