Tifosi allo stadio, arriva la proposta di Lega e FIGC: tutte le novità

Il decreto attuale consente solo il 50% di tifosi allo stadio, ma resta il problema del distanziamento. Le proposte di Lega e FIGC

Tifosi Juve
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La Serie A ripartirà tra meno di un mese e gli appassionati non stanno più nella pelle per tornare finalmente a godersi le partite dal vivo. L’ultimo decreto approvato dal Governo, infatti, consentirà il ritorno dei tifosi allo stadio anche se la capienza occupabile sarà solamente fino al 50%.

C’è però un problema notevole contenuto in questo decreto, ovvero l’obbligo del distanziamento di un metro tra una persona e l’altra. Così facendo la maggior parte degli impianti otterranno una capienza compresa tra 25 e 30%, poichè i sediolini sono molto vicini tra di loro.

Una soluzione che non piace ai club e alla FIGC, che stanno spingendo per far cambiare idea al Governo visti anche i mancati introiti dalle biglietterie degli ultimi due anni.

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Tifosi allo stadio, Lega e FIGC propongono il modello “a scacchiera”

Tifosi Inter
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La soluzione proposta da Lega e FIGC è quella di disporre i tifosi a scacchiera, occupando un posto sì e uno no e arrivando appunto al 50% di capienza. Sarebbe un primo passo per i club che puntano al più presto di poter rimettere in vendita abbonamenti e biglietti e riempire gli impianti fino al 100%.

Le complicazioni del Governo, però, sono di tipo formale: eliminando l’obbligo di distanziamento di un metro sarebbe difficile mantenere la posizione per altri tipi di attività, e quindi bisognerà studiare un modo per introdurre questa eccezione.

Il presidente della FIGC Gravina, intanto, ha parlato anche dell’obbligo del green pass e del vaccino per gli atleti ed i tesserati dei club. Detto che di fatto il green pass è già attivo per tutti, visto che i gruppi squadra si sottopongono quasi quotidianamente al tampone, l’introduzione della norma servirebbe comunque a punire più severamente eventuali trasgressori.

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Per il vaccino l’idea è quella di seguire l’esempio della Premier League e renderlo obbligatorio al più presto: “Credo sia giusto fare in modo che chi non lo ha non possa svolgere una determinata attività”, ha detto Gravina.

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