Eriksen, futuro incerto: Lukaku lo sprona, il CT danese lo aspetta

Sono passati ormai quattro mesi dal tremendo malore che durante Danimarca-Finlandia fermò il cuore di Christian Eriksen, del giocatore

Uno dei tanti striscioni di sostegno per Christian Eriksen (Getty Images)

Quando si parla di Christian Eriksen i tifosi dell’Inter non possono nascondere un fremito di emozione e di preoccupazione. Perché le immagini di quel drammatico pomeriggio, quando il calciatore danese perse i sensi, sono ancora sotto gli occhi di tutti.

Eriksen, il lento recupero

Ufficialmente Christian Eriksen è alle prese con un lento e delicato recupero fisico. Le notizie ufficiose lo danno in salute, motivato e in ansiosa attesa di effettuare l’esame di controllo che tra pochi giorni valuterà le condizioni del giocatore. Il defibrillatore che gli è stato installato prevede verifiche rigidissime sulle condizioni del calciatore. Ma chi ha avuto modo di vederlo lo descrive sereno, ottimista e in ottime condizioni fisiche ed emotive.

Ieri di Eriksen ha parlato a lungo Lukaku: “La sua vicenda mi ha profondamente segnato – ha detto l’ex attaccante dell’Inter – a Milano era il mio partner, passavo più tempo con lui che con mia madre. Ho sofferto per quello che gli è accaduto, come se fosse capitato a un fratello. Ci siamo scritti. A lui auguro non solo la cosa migliore, ma la cosa più giusta. Spero che se lui ha ancora davvero voglia di giocare, possa tornare a farlo. Perché è un giocatore meraviglioso…”

LEGGI ANCHE > Un premio UEFA per Kjear e i medici che hanno salvato la vita di Eriksen

Eriksen Lukaku
Romelu Lukaku e Christian Eriksen, inseparabili nell’Inter dello scorso anno (Getty Images)

Parla il CT della Danimarca

Il CT della Danimarca Kasper Hjulmand è una delle persone che conosce meglio Eriksen. Dopo il malore, il ricovero e l’intervento chirurgico è una delle persone che lo ha sentito più spesso: “Eriksen ha un talento meraviglioso, avevo grandi programmi per lui e per la squadra, avrei ritagliato tutta la nostra rappresentativa intorno a lui. Gli ho consigliato di prendere tutto il tempo che ritiene necessario, di aspettare e valutare con calma e con l’aiuto di medici che hanno seguito personalmente tutto il suo percorso. Non farò alcuna pressione su di lui. É una scelta del tutto personale”.

Impostazioni privacy