Hamilton, nessuna sorpresa: il box Mercedes sapeva già tutto. Il team di Brackley minimizza e ribadisce l’unità di intenti nella scuderia
Lo strappo, ammesso e non concesso che di questo si trattasse, è stato già ampiamente ricucito. Il duro sfogo di Lewis Hamilton rilasciato a caldo, sulla scorta del deludente 5/o posto ottenuto nel Gran Premio di Turchia sul circuito di Instanbul, non sembra aver lasciato tracce sulla granitica compattezza all’interno della scuderia Mercedes. Il sette volte campione del Mondo di Formula 1, pochi istanti dopo la fine della gara, aveva accusato il team principal Toto Wolff di aver sbagliato strategia imponendogli di rientrare ai box per effettuare il cambio gomme.
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Dichiarazioni forti, dettate molto probabilmente dalla cocente delusione per un risultato che tutti in casa Mercedes speravano fosse diverso. Lo stesso Hamilton successivamente, a freddo, ha voluto precisare il contenuto delle sue parole con un lungo messaggio pubblicato sul suo profilo Instagram: “Non è vero che sono arrabbiato con il mio team. Ho voluto rischiare provando ad andare fino alla fine ma non ha funzionato. Abbiamo fatto la sosta ed è stata la cosa più sicura che avremmo potuto fare. Si vive e s’impara. Si vince e si perde da squadra”. Di fatto, una retromarcia in piena regola. Del resto, nonostante l’esito negativo del Gran Premio turco, il distacco in classifica di Hamilton da Verstappen è di soli sei punti.
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Hamilton, il capo delle operazioni ai box conferma: “Nessun contrasto tra di noi”
Il lungo chiarimento di Hamilton sui contrasti avuti con il proprio team viene condiviso in pieno da Andrew Shovlin, il capo delle operazioni al muretto nel box Mercedes: “Lewis guarda sempre a quello che ha davanti, a quello che è il massimo che può ottenere – ha spiegato l’ingegnere britannico del team di Brackley– ed è profondamente concentrato su questo campionato. Non ci aspetteremmo altro che frustrazione per una quinta posizione, quando a un certo punto pensavamo di poter resistere e arrivare almeno sul podio”.