Formula 1, Sebastian Vettel all’attacco: i motivi delle sue critiche

L’ex campione del mondo di Formula 1, ora alla Aston Martin, non è d’accordo con il calendario che Vettel giudica troppo lungo e compresso

Sebastian Vettel
Sebastian Vettel si prepara per la seconda stagione in Aston Martin (Getty Images

La prossima stagione del campionato di Formula 1 vedrà in calendario ben 23 gare, mai così tante per una stagione di rilancio dopo due anni di grande sofferenza a causa della pandemia.

Vettel, contro la Formula 1

Ma un calendario più lungo e più compatto, la stagione durerà meno per non entrare in conflitto con il Mondiale di calcio in Qatar in programma tra novembre e dicembre, non ha raccolto pareri positivi tra i piloti.

Tra quelli più critici c’è Sebastian Vettel, una voce molto autorevole nel paddock visto che si tratta di uno dei rappresentanti “sindacali” dei piloti. Vettel è uno dei portavoce dei piloti del circus di Formula 1 e ormai da anni fa parte della commissione sicurezza.

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Calendario in discussione

Parlando della prossima stagione di Formula 1, Sebastian Vettel ha definito ‘eccessivo’ il progetto di 23 gare stagionale in meno di dieci mesi. Il pilota tedesco, quattro titoli mondiali, tutti con la Red Bull, dice di parlare non solo per i piloti: “Noi ci possiamo permettere di arrivare all’ultimo momento, di essere in pista dal mercoledì alla domenica concentrandoci solo sulle prove e le gare ma ci sono centinaia di persone che devono allestire il paddock, il circuito, le strutture. Mi sembra un calendario eccessivamente impegnativo per tutti”.

Vettel sostiene che sempre meno dipendenti delle scuderie vogliono lavorare in Formula 1: “Siamo sempre in giro, dieci-undici mesi all’anno. Alcune di queste persone montano, smontano, viaggiano. É tutto molto stressante, un calendario del genere è eccessivo per noi ma anche per loro e non rispetta l’equilibrio tra la pista e la propria famiglia”.

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