Frank Williams, il ricordo di un grande ex: “Con lui parlavo solo italiano”

Frank Williams, il ricordo di un grande ex: “Con lui parlavo solo italiano”. Un’altra conferma sullo stile e l’eleganza dell’imprenditore scomparso

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Frank Williams (Lapresse)

La scomparsa di Frank Williams ha scosso profondamente l’intero mondo della Formula 1. Il settantanovenne imprenditore britannico morto domenica scorsa ha lasciato uno straordinario ricordo: manager geniale e brillante ma anche uomo di grande generosità ed eleganza. Non si contano in questi giorni i messaggi e le testimonianze di chi ha avuto a che fare con il fondatore della casa di Grove e che ne conserva un ricordo più che positivo. Tra questi c’è chi per Frank Williams e con la Williams ha lavorato svariati anni, un grande pilota del passato.

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Stiamo parlando di Riccardo Patrese, sessantasette anni, patavino di origine e grande protagonista per oltre quindici anni del circus della Formula 1. Per un lustro abbondante, dal 1987 al 1992, Patrese ha corso per il team britannico, ottenendo peraltro ottimi risultati. Il miglior piazzamento conquistato dal pilota veneto fu il secondo posto della stagione 1992 ottenuto alle spalle del campione del mondo e compagno di squadra Nigel Mansell.

Patrese ha svelato alcuni aneddoti particolarmente curiosi legati al suo rapporto con Frank Williams: “Frank aveva l’Italia nel cuore. Con lui mi era letteralmente vietato parlare inglese, sempre, anche quando si discuteva di soldi. E a forza di parlare nel 1991 è finita che mi ha offerto di più di quanto pensavo di chiedergli”.

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Riccardo Patrese (Lapresse)

Williams, il dolce ricordo di Riccardo Patrese: “Con lui un rapporto speciale”

I racconti di Patrese proseguono: “Avrei potuto andare alla Williams molto prima dell’87’. Esattamente nel 1978 quando Frank contattatò sia me che Alan Jones, mio compagno alla Shadow. Non che non avessimo fiducia in lui ha chiarito Patrese alla Gazzetta dello Sport -, solo che anche nella nostra squadra, in procinto di diventare Arrows, inizialmente c’era l’idea di correre con una sola auto e confermarono me che ero il più giovane. Comunque con Williams ho avuto un rapporto splendido”.

 

 

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