Mancini a tutto campo: i playoff, le critiche e Joao Pedro

Ultima intervista ufficiale dell’anno per Roberto Mancini che si è concesso in modo molto ampio alla Gazzetta dello Sport facendo il punto della situazione sulla Nazionale

Roberto Mancini
Il ct della Nazionale Roberto Mancini (Foto: Getty)

In una stagione nel corso della quale l’Italia ha vinto tutto, non soltanto le medaglie d’oro olimpiche, i titoli europei di pallavolo ma, soprattutto, il trionfo europeo di Wembley, l’unica nota stonata è la mancata qualificazione diretta ai Mondiali in Qatar.

Mancini e i playoff

Inutile nascondere che il calendario dei play off è molto duro, la squadra azzurra dovrà passare dal primo turno contro la Macedonia del Nord – la Federcalcio ha già ufficializzato che si giocherà alle 20:45 del 24 marzo al Renzo Barbera di Palermo – per poi giocare in trasferta contro la vincente della sfida tra Portogallo e Turchia.

Mancini sostiene che il playoff non sia un chiodo fisso, per lo meno non per ora: “Ci penso il giusto, non troppo. Più che altro rimpiango l’occasione perduta e mi dico cosa abbiamo buttato via. Basta vincere contro la Svizzera quando abbiamo dominato. Ma penso anche che se durante l’Europeo tutto è andato per il verso giusto è normale che prima o poi qualcosa vada storto. Questo è il calcio. In questi casi devi sempre dare qualcosa in più punto evidentemente lo dovremmo fare a marzo”.

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Il Mondiale

non prende nemmeno in considerazione il fatto che l’Italia possa bucare anche il mondiale in Qatar: “Andremo al Mondiale perché siamo forti, perché siamo stati la squadra migliore del l’Europeo che abbiamo vinto meritatamente e perché abbiamo perso soltanto una volta negli ultimi tre anni e solo quando siamo rimasti in inferiorità numerica, rischiando di pareggiare. Per altro senza correre mai grandi rischi nelle partite che abbiamo vinto. Credo che siano elementi sufficienti non per una questione di ottimismo ma di obiettività e oggettività”.

Le critiche sono normali: “La gratitudine è una merce rara e la memoria è estremamente breve in tutti, non solo nei tifosi. Il calcio, purtroppo, ti trasforma da campione a brocco nel giro di pochi minuti, basta una partita storta. In effetti la realtà è che abbiamo avuto una stagione estremamente intensa tra mille problematiche legate al Covid e agli infortuni. Forse ci saremmo meritati di festeggiare di più l’europeo che abbiamo vinto”.

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Joao Pedro
Joao Pedro, doppio passaporto, gioca nel Cagliari (Lapresse)

Il caso Joao Pedro

Per quanto riguarda invece alcune possibili novità in campo, Mancini lascia aperta la porta a tutti. Il pensiero va a Balotelli, che sta giocando molto bene in Turchia. Ma anche a Joao Pedro del quale si è parlato molto nel corso delle ultime settimane: “La convocazione in Nazionale non è un omaggio e non deve essere data per scontata. Per quanto riguarda Joao Pedro va detto che non gli abbiamo chiesto noi di diventare italiano. Ha sposato una donna italiana, ha un doppio passaporto, dunque è convocabile. Ed è giusto considerarlo perché ha grandi qualità punto la convocazione in azzurro però va meritata giocando bene, e questo vale per tutti. La scelta si sta restringendo anche per la Nazionale, visto che ormai il numero dei giocatori italiani si è considerevolmente ristretto rispetto al passato. La Federazione mi ha informato che Joao Pedro è convocabile, che è italiano. Ma io non gli ho ancora parlato. In vista delle partite decisive di marzo vedremo quali saranno le sue condizioni e chi potrò avere a disposizione”.

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