Formula 1, rivoluzione Ferrari: arriva la conferma che i tifosi aspettavano

Formula 1, rivoluzione Ferrari: arriva la conferma che i tifosi aspettavano. Ecco il piano per riportare il Cavallino ai fasti di una volta

Fare da terza incomodo senza riuscire mai ad inserirsi realmente nella lotta tra Red Bull e Mercedes non è quello che sognavano i tifosi Ferrari. Ma è quello che la scuderia, dopo un 20202 terribile, poteva sognare come massimo traguardo e in effetti così è stato. Da qui la scuderia di Maranello ripartirà per la prossima stagione, con obiettivi diversi e molto chiari.

Carlos Sainz e Charles Leclerc (AP/Lapresse)

Così come è chiaro nella testa di Carlos Sainz che non ci saranno giochi di strategie ai box. Anche nel 2022 i due piloti in rosso saranno liberi di fare le loro corse, senza privilegi per uno o l’altro. Lo spagnolo lo ha ribadito di recente, ospite ad un evento organizzato dal suo sponsor principale, Estrella Galicia.

“In Ferrari non importa chi sta davanti, conta è che entrambi possiamo fare tanti punti. Quando lo dicevo lo scorso anno pochi mi credevano, ma alla riprova dei fatti è stato così: siamo due piloti bravi con l’obiettivo di portare la squadra dove vogliamo, tornare a vincere il prima possibile. per la prossima stagione vorrei lottare per essere al top con la Ferrari e mi piacerebbe vivere la sensazione di combattere per la mia prima vittoria in Formula 1″.

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Formula 1, rivoluzione Ferrari: le parole di Binotto rilanciano la sfida

Concetti ribaditi di recente anche da Mattia Binotto. Il team principal Ferrari ha confermato che come sempre la priorità sarà data alla squadra, ma lasceranno liberi i piloti di lottare, anche tra loro per le posizioni che contano. E comunque sarà la pista a dire se eventualmente ci sarà da preferire uno tra Sainz e Leclerc.

(LaPresse)

Binotto però ha riconosciuto la sfortuna del monegasco: “Penso che sia sempre stato molto veloce in qualifica, anche nell’ultima parte della stagione, quando Carlos lo stava sfidando più da vicino. Ma non possiamo dimenticare i due ritiri di Monaco e Budapest che hanno fatto la differenza, è stato sfortunato. Senza quei ritiri è difficile dire dove sarebbe finito, ma forse mancano almeno 40 punti alla sua classifica”.

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