Diritti tv, la rivoluzione in Serie A è servita: la mossa che stravolge tutto

Diritti tv, la rivoluzione in Serie A è servita: la mossa che stravolge tutto. Importanti novità in vista sulla vendita in esclusiva delle partite

In ballo c’è tanto, forse tutto. Il futuro del calcio italiano e soprattutto della sussistenza economica dei club di Serie A è legato a doppio filo a una, anzi due parole magiche: diritti televisivi. Fino al 30 giugno del 2024 l’esclusiva per la trasmissione in diretta di tutte le gare del massimo campionato sarà appannaggio di DAZN, la piattaforma streaming italoinglese che sul filo di lana nella primavera del 2021 riuscì a spuntarla nei confronti di Sky, il broadcast satellitare che deteneva i diritti della Serie A ininterrottamente dalla stagione 2003-2004.

DAZN e i diritti tv
DAZN – Sportitalia.it

Fino all’ultimo bando per la vendita dei diritti, la Lega di Serie A non poteva stipulare contratti di durata superiore ai tre anni. Ma grazie alla spinta di Claudio Lotito, presidente della Lazio e neo senatore eletto nelle elezioni politiche dello scorso settembre, questa normativa sta per cambiare completamente. Sta infatti per vedere il traguardo la cosiddetta legge ‘allunga contratto‘ per i diritti tv, estendibile anche agli accordi in essere.

Le commissioni Bilancio e quella Affari Costituzionali del Senato hanno approvato il testo. Martedì prossimo si andrà in aula e tutto lascia credere che non ci saranno modifiche. Dopo il sì di Palazzo Madama ci sarà quello di Montecitorio entro il 27 febbraio e a quel punto la conversione in legge sarà realtà. Non è previsto alcun intoppo di carattere politico, nonostante qualche tempo fa il ministro dello sport Abodi si fosse dichiarato contrario al possibile prolungamento per i contratti in essere.

Diritti tv, in arrivo la norma che cambia tutto: proroga in vista sui contratti

La norma in questione non risolve certo tutti i problemi del calcio italiano, ma è senza dubbio un passo avanti significativo. I club torneranno a discutere già martedì in assemblea di una prospettiva a medio lungo termine senza escludere nulla, compresa anche l’idea di una fine dell’esclusiva e di un’autoproduzione delle immagini da assegnare separatamente a diversi broadcaster. Ma da qui al 30 giugno 2024 quando scadrà il ticket DAZN più Sky che porta ogni anno alla Serie A 927,5 milioni di euro, può succedere di tutto.

L’emendamento che ha avuto come primo firmatario Claudio Lotito vincola il prolungamento a tre condizioni. La prima: “Ove sussistano ragioni economiche“. La seconda: “Per il tempo necessario e comunque non oltre la durata complessiva di 5 anni“. La terza: “Previa indagine di mercato finalizzata a verificare se altri operatori possano offrire condizioni migliorative“.

Il suo raggio temporale, però, è chiaro: potrà essere utilizzata da marzo 2023 al 30 giugno 2024, cioè alla scadenza degli attuali accordi. A quel punto, o si andrà al prolungamento fino al 2026 o a un possibile nuovo accordo, presumibilmente quinquennale, che scadrà nel 2029.

Diritti tv
Diritti tv – Sportitalia.it

Ma perchè questo si realizzi tutti i soggetti coinvolti – Lega, DAZN e Sky – devono essere d’accordo. Se anche uno solo dei broadcaster dicesse no a quel punto bisognerebbe tornare al bando per la quota parte di chi ha rinunciato (quindi o per l’esclusiva delle 10 partite di DAZN o per le tre in coesclusiva di Sky).

Non solo: il prolungamento sarebbe possibile solo alle stesse condizioni di adesso perché non ci potrebbero essere rinegoziazioni in corsa. Sembra quindi che la norma “allunga contratto” possa essere una specie di freccia in più nel percorso che la Lega ha cominciato a compiere per il nuovo bando.

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