“Ho problemi mentali”: l’uomo dei record si ferma a soli 28 anni

A quattro mesi dai Mondiali e a poco più di un anno dalle Olimpiadi di Parigi, uno degli atleti più attesi ha deciso di fermarsi

Il mondo dello sport è fatto di atleti, di risultati e di primati. Chi riesce a metterli insieme tutti, è sicuro di passare alla storia, anche se la concorrenza è sempre molto alta. Ma ora un uomo dei record ha detto basta, perché per un po’ di tempo deve assolutamente staccare.

L'uomo dei record si ferma sul più bello
L’uomo dei record si ferma sul più bello (Ansa Foto – Sportitalia.it)

Dopo due anni molto intensi, questo è un periodo di calma relativa per il mondo del nuoto. In pochi mesi nel 2022 ci sono stati i Mondiali di Budapest, gli Europei di Roma e i Mondiali in vasca corta a Melbourne. In sette mesi, moltissimi impegni tra allenamenti e gare, senza dimenticare quello che era già successo un anno prima con le Olimpiadi posticipate per la prima volta nella storia.

Non tutti hanno retto la pressione fisica e psicologica, perché c’è chi sta gareggiando ad altissimi livelli da più di dieci anni e adesso ha bisogno di una pausa. Come Adam Peaty, che avrebbe dovuto sfidare a metà luglio Nicolò Martinenghi, campione del mondo in carica sui 100 rana, ai Mondiali di Fukuoka ma non sarà così.

“Ho problemi mentali”: l’uomo dei record si ferma in attesa di Parigi 2024

I numeri nella carriera del campione britannico che ha riscritto i libri della rana sono impressionanti ma fotografano bene il personaggio. Adam Peaty infatti ha vinto tre ori e due argenti ai Giochi Olimpici, otto medaglie d’oro ai Mondiali e ben 16 agli Europei. E poi ci sono i crono, come il suo record del mondo nei 100 rana.

Ma dopo le Olimpiadi di Tokyo 2020 per lui è come se si fosse spenta la luce, tra problemi fisici che lo hanno limitato costringendolo a saltare appuntamenti importanti, e voglia si riposarsi. Molti lo attendevano in Giappone, praticamente ad un anno dalle Olimpiadi di Parigi 2024. Invece Adam non ci sarà e nessuno sa dire quando tornerà in vasca per lottare contro il cronometro e i suoi avversari.

La notizia è ufficiale perché a darla è stato lui stesso con un post su Instagram. Ha spiegato che sono davvero in pochi a capire cosa significano veramente le vittorie e il successo nella testa di un atleta. E non sanno quale tipo di pressione si genera all’esterno, ma anche dentro di sé. Ancora di più quando la condizione fisica non ti aiuta.

Adam Peaty si ferma, è ufficiale
Adam Peaty si ferma (Lapresse Foto – Sportitalia.it)

“Come varie persone sanno, ho avuto grossi problemi di salute e mentali negli ultimi anni ed è importante essere onesti su questo aspetto. Sono stanco, non sono io e non sto divertendomi nello sport come ho fatto negli ultimi 10 anni”.

Qualcuno lo potrebbe chiamare burnout, lui sa soltanto di non aver al momento quelle risposte che vorrebbe e così ha preso una decisione. Non parteciperà ai Campionati britannici di nuoto, decisivi per la qualificazione ai Mondiali, e non sarà in Giappone. Ma per ora tiene aperta la porta per Parigi 2024.

Peaty come Phelps, Thorpe, la Pellegrini e molti altri: quando la testa tradisce gli atleti

Il caso di Adam Peaty non è isolato nel mondo dello sport in generale, nel nuoto in particolare. Prima di lui altri grandissimi campioni avevano denunciato pubblicamente il loro disagio, come Michael Phelps, che detiene il record di ori olimpici in vasca, o ancora Ian Thorpe e Ryan Lochte.

Senza dimenticare i problemi che Federica Pellegrini aveva denunciato affrontando alcuni tipi di gare, come i 400 stile abbandonati repentinamente dopo essere stata male. Un problema che di recente ha denunciato anche Ilaria Cusinato.

Ilaria Cusinato non si nasconde
Ilaria Cusinato (Ansa Foto – Sportitalia.it)

La 24enne padovana sembra finalmente uscita da quel rendimento altalenante che ha accusato nelle ultime stagioni, ma ha anche confessato di aver chiesto aiuto. Intervistata da Sport2U ha ammesso che sono subentrati problemi fisici soprattutto legati all’aspetto mentale sui quali da gennaio ha deciso di intervenire. “Nel mio caso – ha detto l’atleta – il sostegno mentale esterno è specifico”.

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