Julia Ituma, che paura: l’inchiesta svela tutto, cos’è successo prima della morte

Si fanno sempre più chiare le ultime ore in vita di Julia Ituma, la pallavolista italiana morta giovedì notte a Istanbul, cadendo dalla finestra di un hotel

Ituma, 18 anni, nata a Milano da genitori nigeriani, si trovava in Turchia con la sua squadra, l’Igor Gorgonzola di Novara, per disputare la semifinale di Champions contro l’Eczacibasi. Match giocato la sera prima della tragedia, gara persa e nella quale l’opposto aveva disputato pochi minuti.

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un primo piano di Julia Ituma (instagram, sportitalia)

Sin dai primi minuti dopo il ritrovamento del corpo, gli inquirenti locali non avevano escluso la pista del suicidio. Il cadavere della ragazza era stato rinvenuto attorno alle 5.30 di giovedì. Al momento della caduta, tutte le sue compagne dormivano, inclusa la spagnola Varela Gomez, la ragazza che era con lei in stanza.

Julia Ituma: per gli inquirenti turchi è suicidio

Julia Ituma, talento della nostra pallavolo, già vincitrice di un titolo con la nazionale italiana Under 18, ha perso la vita cadendo dalla finestra del sesto piano del Volley Hotel. Secondo la polizia turca, non ci sarebbero più dubbi sulle cause del decesso: è stato un suicidio. Come scrive gazzetta.it, l’inchiesta del procuratore dell’Anatolia, Ismail Uygur, non è stata ancora chiusa: mancano i riscontri definitivi dell’esame autoptico.

Ituma, Italia, Suicidio
Ituma con la maglia azzurra (instagram, sportitalia)

Proprio in merito all’autopsia, secondo il quotidiano Sabah, il più venduto nella capitale, gli esami tossicologici avrebbero escluso il consumo di alcol o di droga da perte del gioilello cresciuto in casa Italia.

Per capire la dinamica dell’accaduto, oltre alle testimonianze delle persone presenti in hotel, ospiti e forza lavoro, la polizia in primis ha analizzato i video della struttura alberghiera. La finestra da cui Ituma è caduta non è coperta da telecamere che invece l’hanno inquadrata, dalle 22.30 alle 23 circa di mercoledì sera, mentre dopo una telefonata si fermava in corridoio, sedendosi sul pavimento, con le mani a coprire il volto.

Ancora in via di definizione invece gli accertamenti sul cellulare della giocatrice a cui sta lavorando il Cyber, l’unità informatica della polizia turca. Tra le reazioni politiche quella di Sonia Alfano, ex presidente della speciale commissione antimafia del Parlamento europeo, per cui restano “ancora in sospeso molti interrogativi”.

Alfano pensa anche alla morte di Giulia Albini, giocatrice di 30 anni caduta da un ponte a Istanbuil nel 2012. “Come ha detto la madre di Julia Ituma, le autorità turche hanno “pulito” il cellulare della giovane e mi auguro che ora ci sia collaborazione con le autorità italiane”, ha aggiunto la parlamentare.

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