Il Direttore di Sportitalia.com Gianluigi Longari svela i piani futuri della Juventus nel suo consueto editoriale del venerdì. Di seguito l’articolo integrale
Partiamo dal presupposto che nulla è ancora stato stabilito o deciso con certezza. Un incipit doveroso per non vendere per solide realtà quelli che al momento sono solo scenari che però stanno prendendo forma settimana dopo settimana, come confermano i racconti attraverso i quali stiamo cercando di aggiornare sulla situazione Juventus. Le quotazioni di Allegri sono in picchiata, e nonostante il via libera per l’agognato approdo di Giuntoli in bianconero non sia stato ancora concesso da Aurelio De Laurentiis, sta crescendo anche in seno alla proprietà la valutazione secondo cui un cambio di guida tecnica sia decisamente opportuno in vista del nascente progetto di rinnovazione.
Le motivazioni sono da ricercare nella scarsa valorizzazione degli elementi messi a disposizione in una rosa considerata comunque tra le più competitive del campionato; l’aspetto legato ai risultati che erano stati falliti ben prima che prendesse il via il balletto delle penalizzazioni a corrente alternata che pure hanno innegabilmente inciso sul percorso recente della Juventus; ed anche qualche sondaggio interno ad uno spogliatoio che poco si riconosce nelle idee che caratterizzano la gestione di Allegri.
Se a ciò aggiungiamo la puntualità con la quale candidati autorevoli stanno via via liberandosi dai propri vincoli contrattuali, ecco che il puzzle va a definirsi. L’ultimo della lista è stato Igor Tudor, profilo apprezzato dall’ambiente e reduce da una stagione da protagonista sulla panchina dell’OM che proprio ieri ha ufficializzato la decisione di lasciare i francesi come avevamo anticipato in esclusiva esattamente una settimana fa. Per il resto è inevitabile che da Italiano in giù, tutti i partecipanti al casting del Napoli possano fare gola anche alla Vecchia Signora: il tutto a patto che il ribaltone si concretizzi, anche se i segnali vanno proprio in quella direzione.
Passando al Milan, la questione si era spostata sul venerdì giusto, quello di Rafa Leao. Il giorno sarà oggi, non quello passato da sette giorni, con un annuncio condiviso tra i rossoneri ed il portoghese che sancirà il termine della telenovela legata al rinnovo di contratto che più degli altri ha fatto penare dirigenza e tifoseria milanista. La prospettiva di un legame lungo e duraturo getta le basi per un programma volto alla volontà di tornare ad alzare un trofeo dopo quest’anno di digiuno.
La programmazione rossonera parla chiaro, e dopo i balletti dirigenziali di un anno fa, la linea di continuità successiva alla qualificazione per la prossima Champions League ha già sortito i primi effetti. Il colpo Kamada è in dirittura d’arrivo, e porterà il trequartista giapponese a legarsi al Diavolo fino al 2027: firme attese a inizio settimana. Un affare che va ad incasellarsi con l’uscita di Brahim Diaz che farà ritorno al Real Madrid con la concreta prospettiva di restarci occupando la casella che era sin qui appartenuta ad Asensio, destinato al Psg.
Per il reparto avanzato, non è un mistero l’interesse molto concreto nei confronti di Marko Arnautovic: attaccante che aprirà il valzer delle punte andando a sostituire Zlatan Ibrahimovic. Non sarà l’unico arrivo, poiché la necessità del Milan è quella di investire parte del suo budget estivo per portare a Milanello anche un altro bomber più futuribile al quale affidare le chiavi del gol per gli anni a venire. Una scelta alla De Ketelaere, per intenderci, riuscendo però ad azzeccare un profilo che possa garantire una resa anche nell’immediato. In uscita sia Origi che Rebic, con il croato ormai ai margini del gruppo per un atteggiamento remissivo e rigettato dallo spogliatoio.
Dall’altra parte del Naviglio, in attesa di giocarsi le proprie carte per dare forma al Sogno con la S di Simone maiuscola, si valutano principalmente idee in relazione al reparto difensivo. Si tratta per iniziare, di profili già presi in considerazione in un passato nemmeno troppo remoto. Per il dopo Skriniar l’obiettivo numero uno dell’Inter sarebbe Benjamin Pavard che già a gennaio fu più vicino di ciò che si pensa a vestire nerazzurro. Ad oggi è intatta la voglia del francese di una nuova esperienza lontana dalla Baviera, ma i costi che andrebbero a supportare l’operazione per un giocatore in scadenza nel 2024 vengono considerati eccessivi. Piace sempre molto Chalobah, dietro consiglio dell’amico fraterno Lukaku che per inciso farà di tutto per tornare a Milano dal Chelsea anche nella prossima stagione. Interessante per esperienza, duttilità, ed abitudine ai massimi livelli, è infine Nacho. Lo spagnolo si libererà a zero dal Real Madrid e la dirigenza interista sta proseguendo con sondaggi approfonditi. Un interesse concreto che non va di pari passo con l’addio di De Vrij: le prospettive di rinnovo dell’olandese sono piuttosto in rialzo.
Tornando al discorso panchine, merita un piccolo approfondimento quella dell’Atalanta. Dopo i contatti diretti degli ultimi giorni, ci sono effettive prove di disgelo nel rapporto con Gasperini. Il tecnico della Dea è stato rassicurato sui programmi orobici ed ha incassato nuovamente la totale fiducia da parte della proprietà. Al contrario di molte altre situazioni instabili, il matrimonio tra il tecnico ed i bergamaschi ha ottime chances di diventare più duraturo di quanto non sia già.