L’ipocrisia sull’invasione saudita, il vincitore nell’affare Milinkovic-Savic, il destino sorprendente di Lukaku, le due mosse della Juve. E Di Nunno…

Dieci fatti e fatterelli che ci piace raccontare e commentare secondo l’assunto “tanto checcenefrega”. 

1. Milinkovic-Savic se ne va in Arabia. Prima di dire “ma questo a 28 anni appende gli scarpini al chiodo?” pensate ai 20 milioni all’anno per 4 anni e pensate al fatto che la Serie A, purtroppo, non è più il paradiso. Facile dire “non si fa. E comunque qui l’affare lo fa – ancora una volta – il sciur Lotito. E sono 40 cucuzze messe in tasca a un anno dalla scadenza. E non viene rinforzata la concorrenza. E si prova ad acchiappare Zielinski che proprio bidone non è. Mica male.

2. Brozovic andato, Tonali andato, Savic andato. Trattasi di tre tra i migliori centrocampisti della nostra straordinaria Serie A. “La Serie A è tornata grande!”. Sì, un grande magazzino. C’è il fuoritutto, signore e signori. 

3. Lukaku è signore dal carattere particolarissimo, soprattutto è giocatore impaziente. Un tempo disse “l’Inter è casa mia!” ma due giorni dopo se ne andò a Londra. Poi disse “Chelsea è casa mia!”, ma due mesi dopo decise di tornare all’Inter “che è casa mia!”. Oggi Big Rom crede ancora che l’Inter sia casa sua e lo crede fermamente, ma vuole sistemarsi in fretta. Chiuso Onana, l’Inter farà pervenire l’offerta ufficiale al Chelsea, la speranza di tutti è che non si vada troppo per le lunghe perché il tempo – è solo quello – potrebbe cambiare gli scenari.

4. Sinner non c’entra una ceppa col mondo del pallone e del mercato, ma l’altro giorno per la prima volta si è incazzato con il giudice di sedia che a Wimbledon gliel’ha combinata grossa. E, oh, a volte anche i santi perdono la pazienza. Poi a partita finita ha chiesto scusa al pubblico per quella piccola intemperanza. Dove vogliamo arrivare? Al fatto che noi continuiamo a cercare difetti a questo nostro prodigio tricolore  e lui, di rimando, ci dimostra non solo di essere un fenomeno della racchetta, ma anche uno con la capoccia enorme. E vale anche per Berrettini che pure ieri ha perso. Punto. 

5. Giuntoli ha sempre tifato Juve e questo certo è un suo diritto. Dopodiché ‘sti signori del calcio dovranno prima o poi imparare a essere un filo più strategici, ché sviolinare nei confronti della nuova tifoseria è pratica comune, ma dimenticarsi in un attimo di quella vecchia rischia di farti passare per ingrato. In ogni caso questo, per la Juve, è davvero un ottimo colpo: meglio un grande dirigente dietro alla scrivania che un grande giocatore in campo. Soprattutto se hai tante situazioni da sistemare. 

6. L’altro giorno ci ha lasciati Luisito Suarez, monumento del calcio e persona di rara ironia e disponibilità. Tra i numerosi e sentiti ricordi ci piace sottolineare quello di casa-Juve: “Sei stato un grande avversario. Riposa in pace, Luisito”. Bravi. 

7. Questa è la settimana di Onana che lascia l’Inter e vola a Manchester, sponda United. In casa nerazzurra si punta a una cifra che avvicini il più possibile i 60 milioni (di pura plusvalenza). Possibile che alla fine ne arrivino leggermente meno, ma cambia poco. Questa per l’Inter è – sportivamente parlando – una cessione dolorosa, perché il ragazzo ha dimostrato di essere molto più di un semplice portiere, in particolare se si ragiona guardando al calcio di Inzaghi. Se invece ci si mette nei panni dei dirigenti – obbligati da anni a reperire risorse -, allora siamo di fronte al capolavoro di mercato: Ausilio lo ha puntato, corteggiato, convinto a scegliere il nerazzurro, Marotta ha dato l’ok al momento giusto, insieme hanno portato a Milano un giocatore raro, ora realizzano questo +50/60 che in qualche modo sistema il pasticcio Skriniar e conferma quello che si diceva al punto 5): meglio un grande dirigente dietro alla scrivania (in questo caso due) che un grande giocatore in campo… Soprattutto se hai zero euro di budget.

8. L’Inter chiude un ottimo accordo con Nike: 30 milioni a stagione per 8 anni. Sul lunghissimo periodo fanno 240 milioni, mica pizza e fichi. Certo, fra tre o quattro anni le cifre potrebbero risultare meno interessanti di quanto appaiono oggi, ma in periodi di vacche magre – sì, il nostro calcio è spiantato – questa entrata garantita vale come una boccata d’ossigeno dopo un minuto e mezzo passato sotto il pelo dell’acqua. 

9. Pioli parla saggiamente di “grande rispetto” tra lui e l’ex dirigente Maldini e fa benissimo, ma chi ha seguito il discorso di presentazione della nuova stagione rossonera si è accorto che è iniziata una nuova era “piolesca”, quella del tecnico che avrà un ruolo certamente più completo, forse più complicato, ma di sicuro anche “desiderato”. 

10. Il presidente del Lecco Di Nunno è stato grande protagonista la scorsa sera in diretta a Sportitalia. Chi ha visto “sa”. E basta, non so come andare avanti.

11. Avevamo detto dieci punti e invece siamo stupidamente a 11.

12. Tutti dicono “oddio i sauditi stravolgono il calcio è nessuno fa niente!”. E gli stessi che lo dicono, mentre lo dicono, contano i loro soldi e ringraziano il cielo che il deserto abbia portato questa ventata di liquidità. Ecco perché Uefa è Fifa lasciano fare, perché sono i primi a banchettare. 

Buongiorno e buonanotte.

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