Buffon chiude col calcio giocato a 45 anni

Una carriera che non sembrava finire mai, oltre 1000 partite da professionista, il 2 agosto 2023 è il giorno del ritiro del calcio di Gianluigi Buffon. L’ex numero e capitano della Nazionale e della Juventus ha appeso i guantoni al chiodo dopo 28 anni di carriera. Buffon ha vissuto le ultime due stagioni della sua carriera con la maglia del Parma, laddove l’aveva cominciata. In mezzo 19 stagioni (in due riprese) alla Juventus e la stagione vissuta a Parigi con la maglia del PSG.

BUFFON, INFINITO

Gianluigi Buffon è stato un simbolo, una leggenda del calcio italiano in primis e della Juventus poi. Dal suo esordio nel 1995 a soli 17 anni contro il Milan di Fabio Capello, Buffon è diventato gradualmente un simbolo. Tra polemiche, sfortune e miracoli tra i pali si è guadagnato un posto nel gota del calcio italiano, europeo e mondiale.

I RECORD

Considerato da molti il miglior portiere di tutti i tempi, durante la sua più che longeva carriera ha abbattuto record e sfondato limiti. Nel 2017, quando la carriera era agli sgoccioli, si è distinto come portiere migliore della stagione.
Tra i suoi innumerevoli record ce ne sono tre da citare forzatamente. Gigi è infatti il giocatore con il maggior numero di presenze nella storia della Nazionale Italiana, 176. L’ultima la più malinconica è quella del playoff di ritorno per le qualificazioni al Mondiale di Russia 2018. Uno smacco che però non potrà mai cancellare il successo del 2006, grazie al quale sfiorò anche la vittoria del Pallone d’Oro.

Dalla Nazionale al club. Gigi Buffon ha legato la sua carriera alla Juventus. Il suo passaggio dal Parma è rimasto per quasi due decenni il trasferimento più caro per un portiere nella storia del calciomercato. Con la Juventus, Buffon ha riscritto due record incredibili in Serie A: il record dei minuti di imbattibilità e quello delle presenze. Nel 2016, con 974 minuti di invulnerabilità ha battuto il record di 929 minuti detenuto da Sebastiano Rossi del Milan dalla stagione 93/94.
Inoltre, nel luglio del 2020, curiosamente contro il Torino, ovvero lo stesso avversario del record di imbattibilità (chiuso da un gol su rigore del Gallo Belotti) è diventato il giocatore con più presenze nella storia del massimo campionato. Al momento del sorpasso gli bastarono 648 presenze. Successivamente ha ritoccato il record a 658.

LUCI E OMBRE

Spesso in mezzo a tante polemiche, Gigi non ha mai mollato. Anche quando ha affrontato i momenti più duri. La depressione, dopo l’arrivo alla Juventus, è stato uno degli ostacoli più importanti. Nel 2006, da Campione del Mondo, decise di non lasciare i bianconeri nonostante tante offerte. Diversi infortuni, anche piuttosto gravi hanno rischiato di minarne la carriera. Ma Buffon ha sempre risposto presente, tanto da mettersi in competizione anche con fenomenali portieri ben più giovani di lui nel corso degli anni.

Rimane aperta la ferita della Champions League, unico trofeo mancante dalla bacheca del portierone di Carrara. Tre finali ed altrettanti ko, che lo hanno fatto desistere. L’ultima grande impresa, poi, non gli è riuscita: riportare in A il Parma. Due eliminazioni ai playoff, l’ultima particolarmente bruciante, quando il Cagliari ha rimontato il Parma alla Unipol Domus, appena qualche settimana fa, dopo l’uscita di Gigi con la sua squadra avanti 0-2. Nelle scorse settimane, la decisione decisione definitiva: basta col calcio.

FUTURO

Ora per Buffon si apre la strada dirigenziale. La decisione finale deve essere ancora presa, ma Roberto Mancini lo vorrebbe con sé in Nazionale come Capo Delegazione. Il ruolo che, solo pochi mesi, è stato lasciato vuoto dal compianto Gianluca Vialli e che, nel 2006, era stato ricoperto da Gigi Riva.

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