No definitivo alla Ferrari, il grande sogno si è infranto

La Ferrari ha inseguito a lungo uno dei grandi protagonisti del Circus della Formula 1 ma le trattative imbastite non sono mai andate a buon fine

Il grande ciclo vincente della Ferrari è uno splendido e luminoso ricordo purtroppo sempre più lontano nel tempo. I cinque titoli mondiali consecutivi conquistati da Michael Schumacher sono entrati nella storia della Formula 1 e della scuderia di Maranello.

A capo del muretto negli anni d’oro del Cavallino Rampante c’era quello che molti definirono lo ‘Schumacher dei manager‘, il francese Jean Todt che qualche anno fa è stato eletto alla presidenza della Federazione Internazionale dell’Automobilismo. Il dirigente francese approdò a Maranello gli inizi degli anni novanta e proprio in quel periodo l’allora presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, voleva affiancare a Todt un grande progettista.

Il no alla Ferrari raccontato a distanza di trent'anni: Newey dice tutto
La Ferrari fu vicina a un grande colpo (LaPresse) – Sportitalia.it

Si è scritto e detto nel corso degli anni che per rendere ancora più competitive le vetture del Cavallino Rampante, Montezemolo volesse strappare alla concorrenza il giovane e talentuoso ingegnere inglese Adrian Newey che nel periodo in questione aveva progettato la Williams vincitrice del titolo piloti nel 1992 con Mansell e nel 1993 con Alain Prost.

Un professionista di altissimo profilo che la Ferrari in effetti cercò di ingaggiare con l’obiettivo di compiere un immediato salto di qualità. Un salto che è poi comunque riuscito grazie all’arrivo di un altro formidabile progettista come Rory Byrne. I tentativi di Montezemolo non andarono a buon fine e la carriera di Newey ha seguito percorsi paralleli rispetto alla Ferrari.

Il no alla Ferrari raccontato a distanza di trent’anni: Newey dice tutto

A distanza ormai di trent’anni, a confermare in toto la trattativa tra la Rossa e Newey è proprio il diretto interessato che ne ha raccontato i dettagli al podcast Beyond The Grid: “La Ferrari mi avvicinò al tempo della mia esperienza in Indycar, ma soprattutto nel 1993 e nel 2014. Quella del 1993 fu davvero una tentazione alta”. Il motivo che spinse Newey a rifiutare la proposta di Maranello fu di natura strettamente personale.

Newey racconta tutto
Il progettista della Red Bull Adrian Newey (LaPresse) – Sportitalia.it

“La ragione principale per cui non andai fu il fallimento del mio primo matrimonio, per varie ragioni ma principalmente perché partii verso la Indycar e vivevo negli USA durante la stagione”. A distanza di tempo, Newey confida di essere dispiaciuto di non aver mai lavorato con la scuderia modenese.

“Un po’ mi dispiace, anche perchè la Ferrari è la storia della Formula 1. Il destino ha voluto che non andassi mai a Maranello”, ha infine concluso.

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