Serie B, una rivoluzione senza fine in panchina

Una rivoluzione senza fine, un valzer interminabile. In Serie B da inizio stagione sono stati ben otto i cambi alla guida tecnica. Ogni panchina trema, davanti a una classifica corta e un campionato effervescente.

Serie B, quanti cambi…

A dare inizio alla catena di cambi in itinere è stata la Cremonese che fresca di retrocessione ha salutato Davide Ballardini dopo una sola vittoria nelle prime 5 giornate, passando il testimone a Giovanni Stroppa.

In ordine temporale il Lecco ha fatto il passo successivo, a subentrare a Foschi è stato Emiliano Bonazzoli la cui cura apparentemente sta funzionando con i blucelesti che stanno iniziando a macinare punti.

Stesso iter anche per Bari e Feralpisalò. Al San Nicola approda Pasquale Marino al posto di Mignani; mentre per i verdeazzuri Zaffaroni deve ancora ingranare la marcia per abbandonare l’ultimo posto in classifica.

Ultima giornata rivoluzionaria

Un terremoto non indifferente scuote incessantemente le panchine in cadetteria dalla scorsa settimana, quando Roberto Breda ha messo fine al ciclo Lucarelli in casa Ternana. Per l’allenatore livornese non è stato difficile trovare nuova casa in Serie C tornando a Catania, squadra prima accostata anche a Maran, che ha adesso firmato con il Brescia come sostituto di Gastaldello. Quello delle rondinelle è stato solo uno dei tre cambi avvenuti dopo l’ultimo turno di campionato.

Contemporaneamente, infatti, anche Viali ha salutato l’Ascoli, che ha visto il grande ritorno di Castori. Ma il cambio che ha fatto più rumore è stato senz’altro anche quello più inaspettato. L’esonero di Moreno Longo al Como diventa un vero e proprio caso considerando il successo ad Ascoli 24 ore prima e il piazzamento solido in zona playoff.  L’idea della società fa discutere, ma adesso le redini della squadra le ha in mano Fabregas.

La sosta porterà consiglio in cadetteria dove la musica di questo infinito valzer delle panchine pare non volersi arrestare.

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