Fiorentina, Italiano: “Sconfitti 1-0 per tre anni, ci manca ancora qualcosa”

Vincenzo Italiano, dopo la gara persa dalla sua Fiorentina contro la Juventus, si è presentato ai microfoni di DAZN. Il tecnico ha commentato la gara della sua squadra, che ha alternato un primo tempo negativo a un secondo giocato meglio dei bianconeri. Continua però il saliscendi di prestazione della Fiorentina, dopo il ko col Milan e la vittoria in Coppa Italia contro l’Atalanta.

Italiano, soddisfatto solo del secondo tempo della Fiorentina: “Paghiamo il primo tempo

La prima domanda posta a Italiano, riguardo alla prestazione della Fiorentina, è stata ovviamente sul brutto primo tempo della squadra. Una prima frazione, poi decisiva ai fini del risultato: “È vero credo che la disamina giusta della partita sia che abbiamo fatto meglio nel secondo tempo. All’inizio siamo stati troppo timidi, troppo poco bravi le possibilità di palleggio, rispetto a questa Juventus. Infatti abbiamo cercato di rimediare con Maxime Lopez, e mettendo dentro Beltran per giocare lì con lui e Bonaventura. Abbiamo alzato il baricentro e abbiamo creato tante occasioni per pareggiare. Paghiamo il primo tempo dove siamo stati poco propositivi e siamo entrati poco in area di rigore. Per il terzo anno consecutivo l’ennesimo 1-0. Tre anni dove usciamo con un po’ di amaro in bocca, perché potevamo sempre fare più male a questa Juve“.

Tuttavia, la Viola è migliorata nettamente nella ripresa, mettendo in difficoltà la Juventus: “Personalmente avendo ancora tanti impegni, mi porto a casa questo secondo tempo. Abbiamo giocato con grande personalità e qualità. Szczesny ha fatto un miracolo su Nico. Ripartiamo da questo secondo tempo e apprestiamoci ad affrontare bene questo finale di stagione“.

I meriti della Juve e le mancanze viola

L’allenatore della Fiorentina si sofferma anche su quel che la Juventus non ha permesso di fare e quello ch è mancato alla sua squadra: “Quello che fa la Juve quando alza la pressione sul palleggio credo che ti possa mettere in difficoltà perché hanno fisicità, ti possono limitare. In più noi abbiamo avuto poca velocità nel girare la palla, non saltavamo mai un passaggio, non andavamo mai in profondità e gli permettevamo di andare tutti i corpo a corpo. Lì abbiamo sbagliato nel primo tempo, nel secondo è mancata la stoccata prima del pareggio, perché sono convinto che con l’inerzia della partita potresti anche riuscire a trovare qualcosa in più. E poi la qualità negli ultimi 20 metri, chiaramente sono le zone più difficili da scardinare. Però ci abbiamo provato e ci siamo riusciti, perché siamo andati vicini almeno due o tre volte al pareggio. Se c’è qualcosa che manca è questo“.

Abbiamo un mese e mezzo per trovare nuove soluzioni

Italiano è ovviamente convinto che la sua Fiorentina abbia prodotto il massimo sforzo nella ripresa. Tuttavia, qualcosa è mancato, come ha ammesso lui stesso. La risposta sta a metà, ma il lavoro sul campo è l’unica soluzione da qui alla fine della stagione: “Quando finisce la partita così ci sono più fattori che contribuiscono. Forse dobbiamo aggiungere qualche altro modo di attaccare squadre che decidono di fare solo difesa. Mettere dentro quelle giocate che hanno nelle proprie corde i Gonzalez, i Sottili, i Kouamè, i Belotti. E se non arriva nulla di tutto ciò, poi perdi le gare. Secondo me, oltre a tutto quello che cerchiamo di ottimizzare e provare per fare gol, dobbiamo aumentare il livello individuale. Se questo non basta, abbiamo un mese e mezzo per trovare altre soluzioni“.

Italiano, la Fiorentina, e i “cambi obbligati”

Nelle tre stagioni a Firenze, Italiano ha visto la Fiorentina cambiare tanti calciatori. E anche all’interno della stessa settimana spesso si è visto costretto a cambiare tanto, ma Italiano non cerca giustificazioni, anzi: “In queste 148 partite sono state poche le volte in cui di mia spontanea volontà non abbia potuto mettere in campo la stessa formazione. Parisi che aveva giocato 96 minuti dopo un bel po’ di tempo, dopo tre giorni non può darti quello che avrei voluto. Barak a livello strategico, quando giochi con una squadra strutturata fisicamente come la Juve, poteva darti qualcosa in più nei duelli. Per poi inserire Beltran a partita in corso quando la Juve mollava un po’. Sono scelte obbligate o strategiche di gente che non recupera o non può darti il 100%. In una struttura di dieci giocatori di movimento, quando ne cambi anche solo due nessuno non credo cambi molto a livello di identità“.

I cambi di formazione per Italiano non sono un problema che limita la Fiorentina: “Queste sono le domande che un allenatore si pone e che non lo fanno dormire. Quando cambiamo organizzazione ed identità rimangono le stesse. A parer mio manchiamo in qualche dettaglio. Per me avere tutti coinvolti, tutti in grande condizione, tutti che possono dare il loro contributo. Credo che arrivare in fondo con 27 giocatori tutti a disposizione sia un grande risultato. Ci stanno permettendo di arrivare lunghi in tutte le competizioni“.

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