Ripristinato solo lo scorso anno dopo una pausa lunga 12 anni, il NAPT può essere considerato l’equivalente dell’European Poker Tour per l’area nordamericana, anche se vanta un programma decisamente meno fitto, almeno per ora. Nel 2023 l’organizzazione ha deciso di puntare sul Resorts World di Las Vegas come sede della kermesse. Visti i buoni risultati, la Sin City del gioco ha ospitato anche l’edizione 2024, strutturata su 36 tornei. Il più importante è stato proprio quello vinto da Marchington. Il Main Event NAPT ha infatti totalizzato 895 registrazioni da 5.300 dollari ognuna (543 i giocatori unici), per un montepremi finale pari a $4.340.750. Il torneo si è svolto dal 5 al 10 novembre, con tre flight di qualificazione (Day1), seguiti da Day2, Day3, Day4 e Final Day.
Il Day2 ha registrato lo scoppio della bolla, mandando a premio 127 giocatori, 90 statunitensi e 37 provenienti dal resto del mondo. Tra i ‘made in USA’ ci sono John Racener, Erik Seidel, John Monnette, Joseph Serock, Jacob Daniel, Daniel Sepiol, Maria Konnikova, David Baker, Jared Jaffee, Matthew Affleck (ve lo ricordate in quella famosa mano del Main Event WSOP 2010?), Brock Wilson e Jeff Madsen, ovvero una marea di braccialetti World Series Of Poker!
Tra gli stranieri, invece, spiccano lo svedese Martin Jacobson (campione del mondo nel 2014), il cipriota Yiannis Liperis, e lo youtuber – con più di 930.000 followers – Masato Yokosawa. Proprio il nipponico ha chiuso il Day2 al comando delle operazioni.
Il Day3 è stata invece la giornata di Victor Parades il quale ha condotto gli ultimi 18 giocatori al Day4. Tra questi anche un Nick Marchington 13° in classifica e short-stack. Il britannico è però riuscito a trovare lo slancio (e le carte) per ribaltare la situazione nella penultima giornata, ottenendo subito un 2-up con tris ai danni di Martin Carnero. Da lì in avanti, Marchington ha continuato a scalare il chipcount. E’ stato bravo a non sprecare chips, lasciando solo un colpo imparabile (un cooler) allo short stack Kohlberg, e ha così iniziato da chipleader l’unofficial final table 9-handed.
Grazie a uno stack che gli ha permesso di tribettare spesso e ottenere numerosi piatti uncontested, Marchington ha chiuso il Day4 con poco meno di 10 milioni di chips, quasi il doppio di Jeff Madsen, secondo in classifica con 5,5 milioni.