Sono stati mesi durissimi per Jannik Sinner. Tre lunghi mesi fuori dai campi, tre mesi di silenzio mediatico, scelte calcolate, dichiarazioni misurate.
L’Italia tennistica tratteneva il fiato, mentre il suo fuoriclasse accettava, senza fare rumore, una sospensione patteggiata con la WADA dopo la positività al Clostebol. Un caso che ha fatto discutere, più per l’enorme esposizione mediatica che per i fatti in sé: Sinner, in quel frangente, ha scelto la strada più difficile ma anche la più matura, mantenendo un profilo basso, lasciando che fossero gli atti e la giustizia sportiva a parlare.

Unica eccezione, una rara intervista a Sky Sport, dove ha spiegato con fermezza e chiarezza le motivazioni della sua decisione. Nessun intento illecito, ma una scelta pragmatica: evitare un processo lungo e potenzialmente più dannoso per immagine e carriera. Ha accettato la sanzione, ha pagato e ora guarda avanti. Ma non tutti, in questi mesi, gli sono stati accanto. Alcuni colleghi sono rimasti freddi, altri addirittura critici. I social si sono trasformati in tribunali popolari, dove spesso il beneficio del dubbio non è mai esistito. Per questo, il sostegno che ora arriva da una delle voci più rispettate del tennis mondiale, ha un peso speciale.
Caso Sinner, Feliciano Lopez sicuro: “Tre mesi non sono giusti”
A prendere posizione in difesa di Jannik Sinner è Feliciano López, ex tennista spagnolo, ora commentatore e organizzatore di tornei. Con oltre 500 vittorie in carriera, 7 titoli ATP in singolare e una semifinale a Wimbledon nel 2008, López è stato per anni uno dei volti più riconoscibili del tennis spagnolo. Intervenuto al canale ABC, ha parlato senza filtri del caso Sinner. L’ho detto pubblicamente fin dal primo momento: Sinner è innocente. Lo ha dimostrato – ha dichiarato López. L’ex numero 12 del ranking ATP ha poi criticato aspramente il trattamento ricevuto dall’altoatesino: “C’è stato molto clamore mediatico intorno alla sua positività, al processo e alle decisioni. Però c’è stata anche molta gente che si è espressa contro di lui, e non mi è sembrato giusto, soprattutto da parte dell’industria del tennis”.

López si è soffermato sul clima pesante che ha circondato il caso: “Sono state critiche ingiuste. Si può discutere del sistema antidoping, di come sono celebrati i processi, ma non si può attaccare un giocatore che ha dimostrato la propria innocenza”. Poi la difesa personale: “Chiunque conosca Sinner sa che non farebbe mai nulla di scorretto o proibito per migliorare il rendimento. Tre mesi, se sei innocente, non mi sembrano giusti”.