Oggi inizia la diciassettesima edizione dell’European Poker Tour di Montecarlo, o la diciottesima se nel conteggio includiamo anche l’annata 2017, quando il tour fu ribattezzato PS Championship.
L’attesa è già alta. Visti i numeri sia dell’ultima tappa EPT 2024 (Praga) che del recentissimo Irish Open, l’affluenza potrebbe raggiungere livelli da record, nonostante Montecarlo sia una location piuttosto costosa e con spazi molto più limitati rispetto alle altre sedi del tour. Lo scorso anno, il Main Event ha registrato 1.208 entries, nuovo record per quello che fino al 2016 era considerato il Grand Final dell’EPT (fatta eccezione per il 2011, quando Madrid prese il posto di Montecarlo).
A rendere ancora più interessante l’edizione 2025 ci sono nuovi tornei e nuove regole, queste ultime introdotte dall’organizzazione per rendere più dinamico il gioco (soprattutto al final table) e per rafforzarne l’integrità. L’EPT di Montecarlo fungerà da banco di prova, offrendo ai giocatori un motivo in più per recarsi nel Principato. Molti di questi saranno italiani.
Tra l’Italia del poker e l’EPT di Montecarlo esiste infatti una sorta di fil rouge, testimoniato dai risultati raggiunti dagli “azzurri” nel torneo più importante della kermesse. A cominciare dal 6° posto di Luca Pagano nel Main Event della Season 4 (2007-2008), seguito a distanza di un anno dai “quasi final table” di Sergio Castelluccio (Season 5), Domenico Iannone, Emanuele Rugini e Salvatore Bonavena (Season 6).
Sempre Castelluccio ha chiuso 4° nel 2012 (Season 8). Dario Sammartino è arrivato 19° nella Season 9 e 8° nella 12 (2016). Archiviata la parentesi del PS Championship (2017), sono arrivati il 14° posto di Davor Lanini nel 2018 e, l’anno successivo, un doppio final table: 5° posto per Nicola Grieco e 9° per Massimo Mosele. Grieco, inoltre, è stato l’unico a regalare all’Italia due itm di valore nel post pandemia, chiudendo 17° nel 2022 e 13° nel 2023.
Tra tutti questi “in the money”, ne abbiamo volutamente tralasciati due: i più importanti. Due vittorie che fanno di Montecarlo la tappa più generosa nei confronti dell’Italia del poker. Il 5 maggio 2017 Raffaele Sorrentino ha vinto il Main Event del PS Championship. Tre anni prima, Antonio Buonanno aveva conquistato l’EPT Main Event.
LA VITTORIA DI ANTONIO BUONANNO A MONTECARLO
E’ il 2 maggio 2014 quando Antonio Buonanno si siede al tavolo finale dell’EPT Main Event di Montecarlo. Ci è arrivato attraverso un field di 650 giocatori (il torneo era ancora in modalità freezout, niente re-entry), dopo 6 giornate durante le quali altri 4 italiani sono andati a premio: Eros Nastasi (22°), Marcello Marigliano (56°), Luca Moschitta (76°) e Salvatore Bonavena (91°).
Buonanno inizia il final table con il quarto stack, pari a 2.065.000 chips. Davanti a lui ci sono lo svedese Magnus Karlsson, il colombiano Mayu Roca e il britannico Jack Salter, chipleader con 5.170.000. Salter è senza dubbio il giocatore più pericoloso al final table. Anche se in quel momento non è ancora il grinder da 9.2 milioni di dollari in vincite live che è oggi, l’istrionico e spesso troppo esuberante britannico mette in mostra il suo gioco aggressivo e senza paura.
Buonanno, invece, alle spalle ha 8 itm nei Main Event EPT su 12 piazzamenti a premio complessivi. Il suo miglior risultato in quel momento è però targato WSOP 2013: un 4° posto da $231.146 nel $5.000 NLH.
Il torneo si rivela da subito molto lento. Servono quattro ore per assistere alla prima eliminazione. Nel frattempo, l’Italiano ha raddoppiato su Salter: l’inglese va all-in al turn in semibluff (flush draw nuts di fiori) ma Buonanno ha settato la coppia di 8 e il river non fa brutti scherzi. Sempre Buonanno è autore della seconda eliminazione, quando manda a casa l’americano Kenny Hicks: TT vs AK, la coppia regge.